'La moglie presunta di un marinaio', il nuovo libro di Gioacchino Lipari

'La moglie presunta di un marinaio', il nuovo libro di Gioacchino Lipari

Di Martina Emanuela Palermo

Quante pagine di un libro occorrono per lasciare attonito un lettore?

La dilatazione di un romanzo non è proporzionale alla saturazione di una storia, alla vividezza della parola, al perdurare dell’emozione… 

Nell’ultimo libro scritto da Gioacchino Lipari, intitolato “La moglie presunta”, c’è tutto questo.

C’è anche l’eco del mare che travalica i confini e che irrompe nella vita della gente che vive un’esistenza “normale”, non meno degna di essere narrata. C’è una terra desolata che richiama a sé i suoi figli, con la voce stridula di un uomo che rincorre un amore del passato mai consumato e per questo non consunto dal logorio del tempo.

Il silenzio e la solitudine prendono corpo e si tramutano nelle parole di un dialogo scritto, tra un sordomuto e un marinaio.

Ci sono, ad un’analisi più acuta, dei rimandi all’economia locale. La triste decadenza dell’artigianato, soppiantato bruscamente dalle cose “attuali” che con brutalità prendono il sopravvento sul presente.

C’è il senso dell’onore suggellato nelle promesse dei personaggi del libro.

Sopra tutto questo c’è, in primis, l’amore che alla fine vince sul non amore. S’imprime nelle parole non dette di due amanti, apparentemente occasionali, la tacita promessa dell’eterno.

Consumata nel tempo dell’impossibilità, la storia d’amore dei protagonisti del libro, è destinata all’eredità, alla discendenza, alla procreazione.

I ricordi, che danno un senso alle giornate apparentemente uguali, sono suggellati dall’incessante suono di una nenia che cadenza i giorni felici.  

Ci si affeziona, nella lettura, alla sfrontatezza di questa donna “celata” (che è la protagonista del libro) pur nella sua arguta schiettezza. La sua raffinatezza mentale s’insinua nella vita di un marinaio e, alla fine, si piega dinnanzi all’umiltà dell’amore.

Il tempo degli amanti è racchiuso in istantanee che danno un senso ad immagini apparentemente innocue e imperturbabili: l’ondeggiare dei capelli color rame di lei, il fumo di una sigaretta, il caffè a letto, una camera d’hotel, il tempo dei fremiti e della passione garbata, i noun ja, un libro di Harold Robbins stretto tra le mani… prendono forma nella mente del lettore attraverso la penna dello scrittore che non abusa nella delineazione dei dettagli ma lascia umilmente spazio all’immaginazione. 

Nello scorrere ordinario del tempo dei protagonisti si dilata la falla dell’amore che crea una cesura tra il passato e il presente, tra il “Prima di te” e il “Dopo di te” che riecheggiano nel futuro per poter consegnare questa storia veritiera ai posteri.

'La moglie presunta di un marinaio', il nuovo libro di Gioacchino Lipari