Quello che so su Simona Genco

I ricordi più preziosi dell'amica di sempre a dieci anni dalla sua scomparsa

Quello che so su Simona Genco

Oggi, a dieci anni dal tragico incidente stradale che ha strappato Simona Genco agli affetti più cari, i genitori Laura e Rosario, il fratello Andrea, i parenti, gli amici i volontari dell’associazione socio-culturale a lei dedicata, officeranno alle 18.00 presso la Chiesa delle suore del Sant’Antonio di via principe di Napoli in ricordo del suo coraggio, della sua passione.

Sono cresciuta con un velo di tristezza negli occhi anche quando rido, perché vivo nel panico. I legami mi fanno vivere nel panico. Perché le persone ci lasciano. Da un momento all’altro. Senza preavviso alcuno. Perdere i nonni. I genitori. Una sorella. Un fratello. Sono eventi che incidono in maniera significativa ma differente. Nessuna morte è paragonabile ad un’altra. Avevo 22 anni quando ho perso la mia Amica migliore, Simona. Con lei ho perso un pezzetto di cuore e ad un tratto mi sono trovata nuda e disperata.

Simona mi ascoltava, sempre. Sedevamo una accanto all'altra. Ascoltava anche le mie pause, tutto, anche quello che non riuscivo a dire. Ed io sapevo che questo si prova quando si è completamente accettati.

Tutto veniva capito, e niente giudicato. 

Simona mi ha insegnato a tenerci strette -doppio nodo - come le nostre scarpette rosa da punta-.

È vero, a volte, ci siamo trovate in disaccordo ma non rimpiango affatto quei confronti, ricchi di bene. Era il nostro modo di proteggerci, in qualche modo, dalle brutture di questa vita, checchè se ne dica. Ma il destino aveva comunque altro in serbo. E si sa, lui è invincibile.

Adesso convivo con una silenziosa malinconia per tutte le cose che faceva, anche quelle che non ho condiviso ma ho capito. Per tutte le parole, giuste, sempre giuste che mi diceva. Nei modi e nei momenti. Nei toni, poi, siamo sempre state uguali. Tutte le risate, tenere, sguaiate ma sempre privilegiate che mi ha regalato.

Alcuni dicono che il tempo sia denaro. Io dico che il tempo è condivisione e quello che abbiamo a disposizione è prezioso. Dovremmo smetterla di dire "Oggi no. Non ho tempo". "Oggi non c'ho voglia", che è peggio ancora.

Simona mi ha insegnato tutto ciò mentre era ancora in vita.

Ad esserci e ad avere cura. Perchè a farlo si fa bene due volte.

Lei da grande voleva fare l’inviata dell’umanità, e lo è diventata. Cosi mi piace pensarla.

Io credo che lei sia ancora qui, con me. Oggi-ieri-ieri l'altro-domani.

Amicizia eterna