Trapani, non basta il cuore. Cavese più cinica

I granata sconfitti all'esordio al Provinciale

Trapani, non basta il cuore. Cavese più cinica

Esordio in campionato tra le mura amiche per la formazione di Ivan Moschella, la tensione è tanta come la voglia di far bene di fronte al proprio pubblico che sicuramente deve diventare sempre più ampio e caloroso. L’ingresso in campo dei granata è emozionante perché si ricorda prima della gara un tifoso d’eccezione che ci ha lasciato nello scorso mese di maggio e di cui, oltre che il ricordo, rimane il suo striscione “Pablito Trapani” che lo terrà vivo fin quando le maglie granata scenderanno in campo al Provinciale. E’ stato capitan Pagliarulo, seguito dai suoi compagni, a deporre un fascio di fiori sul luogo della Curva dove sedeva quello che con grande orgoglio si faceva chiamare “Il Mito”, perché veramente di un mito si è trattato. Un uomo che ha dedicato la sua vita ai colori granata rendendosi noto in tutte le piazze calcistiche d’ Italia e oltre, portando in alto il nome del suo Trapani. Ancora una volta “Addio Pablito”, siamo convinti che dall’alto sarai seduto sul tuo posto di una Curva che nel regno dei cieli sicuramente esiste, assieme ad altri grandi tifosi che se ne sono andati innamorati di una maglia che suscita e susciterà infinite emozioni. Al 6’ Trapani che fa battere il cuore con la palla che balla davanti alla linea campana con un difensore che riesce a rimandarla in avanti disperatamente. I campani appaiono abbastanza fallosi ma il signor Lipizer di Verona sembra non avvedersene. Sono gli ospiti al 16’ a mandare in porta un pallone con l’esperto trentaseienne D’Angelo che sfiora il palo alla sinistra di Cultraro. Al 22’ nota amara che gela il Provinciale. Gli uomini di Ferazzoli si fanno vivi in area con la palla che batte sulla traversa su conclusione di Allegretti, poi la sfera torna in campo e Maiorano anticipa tutti mettendo nel sacco. La Cavese è in vantaggio per la gioia dei 30 tifosi campani al seguito. I granata stentano a riprendersi. E’ necessario in qualsiasi modo trovare l’azione  vincente, il guizzo, ed è questa tensione che rende imprecise alcuni tentativi di chiudere interessanti triangolazioni per portarsi pericolosamente in area. La fine del primo tempo si avvicina e i granata hanno la necessità di ritrovare sé stessi. La Cavese gioca sul velluto rimandando avanti pallone su pallone in virtù del vantaggio non certamente meritato ma costruito in virtù di un atteggiamento cinico.  Il primo tempo si chiude senza lo sperato sussulto per i tifosi del Provinciale. Nella seconda tranche della contesa Moschella non cambia assetto tattico né presenta nuovi giocatori. Il ritmo delle due formazioni appare lo stesso della prima parte. Il caldo fa la sua parte con 30 gradi all’ombra. I tentativi trapanesi ci sono, forse un po’ timidi ma può essere un buon presagio. Al 57’ il portiere ospite Anatrella viene ammonito perché crede di trovarsi al bar ogni volta che deve effettuare un calcio di rinvio. Intanto Moschella pensa di inserire l’esterno Bonfiglio che tanto bene ha impressionato in Coppa Italia. E’ chiara l’intenzione del tecnico granata che fa uscire il difensore Maltese. Bisogna far tremare gli avversari e Bonfiglio con le sue incursioni può farlo. E’ proprio lui a rendere la vita poco serena ai campani. Guadagna subito un calcio di punizione, un angolo e un tiro deviato dal portiere. Insomma è la vera spina nel fianco avversario che ci voleva. Il Trapani adesso c’è. Tra calco e tensione qualcuno sta pure male in Tribuna. E’ veloce l’intervento dei sanitari. La tensione sale per un paio di decisioni discutibili del signore in giacchetta nera. La Cavese ostenta calma. Il tempo non concede tregua e il cronometro scorre più velocemente di quanto sembra. E’ quasi la mezz’ora della ripresa e il Trapani deve a tutti i costi riequilibrare le sorti della contesa. Al 79’ l’occasione d’oro. E’ il solito Bonfiglio che semina lo scompiglio e mette in mezzo per il bomber Tedesco ma il giocatore cicca, si blocca sulla palla e non riesce a capitalizzare con la stoccata vincente il grande lavoro del suo compagno. Un vero peccato.  A sette minuti dalla conclusione un colpo di testa di Musso crea brividi alla retroguardia della Cavese. Sono sei i minuti di recupero tutti colmi di speranza. Un tentativo di Tedesco va fuori. Poi il triplice fischio con la festa ospite e un piccolo parapiglia fra i giocatori. Infine l’applauso della Curva. In fondo è la seconda di campionato. Nulla di grave. Ospiti cinici ma i tre punti sono eccessivi. Il Trapani avrebbe meritato sicuramente di più ma chi mette la palla dentro ha, purtroppo, sempre ragione.     

Trapani, non basta il cuore. Cavese più cinica