Trapani. Intitola una via a Salvatore La Commare, vittima della Strage di Alcamo del ’43

Trapani. Intitola una via a Salvatore La Commare, vittima della Strage di Alcamo del ’43

L’Amministrazione comunale di Trapani ha intitolato una via a Salvatore La Commare, vittima innocente della strage di Alcamo Diramazione del 14 luglio del 1943, durante la fase decadente del nazifascismo. Una tragedia caduta nell’oblio per 60 anni e portata alla luce con caparbietà da un giornalista alcamese, Nello Morsellino e meglio raccontata nel libro del Prof Francesco Messina presentato nel 2023 ad Alcamo e in ultimo al Museo Pepoli. “Abbiamo voluto ricordare un figlio della nostra terra – dichiarano il sindaco Tranchida e l’assessore Abbruscato – tragicamente ucciso insieme ad altre sei persone con giustizia sommaria che, solo a distanza di tanti anni e con un regolare processo vide trionfare giustizia rendendo la verità sui fatti accaduti, dichiarando vittime innocenti quelle persone, tra cui Salvatore La Commare che abitava al Borgo Annunziata della nostra Città”.

Salvatore La Commare nel 1943 aveva quarant’anni ed era un addetto agli acquedotti. Originario di San Marco, frazione di Valderice, abitava a borgo Annunziata con la famiglia composta dalla moglie e dai due figli. Due suoi fratelli erano morti nella Grande Guerra e sono stati insigniti da medaglie al valor militare.

Nella primavera del ’43, i bombardamenti dell’aviazione Alleata non colpirono solo il centro storico di Trapani, ma anche le frazioni di Napola, Milo e il Borgo Annunziata, dove in via Argenteria era presente un comando tedesco. Salvatore La Commare aveva a disposizione ad Alcamo Diramazione un alloggio dato dalla società degli acquedotti e decise di trasferire lì la famiglia per cercare di sottrarla ai rischi dei bombardamenti. Il 14 luglio del 1943, di ritorno da Trapani dove aveva svolto di mattina le sue mansioni lavorative, si trovava insieme alla famiglia davanti casa, quando fu salutato da un suo conoscente carrettiere che si era fermato lì per rifornirsi dell’acqua da una fontana pubblica.