Trapani, Annalisa Bianco spiega perchè non si dimette da Presidente del Consiglio Comunale

Il caso è chiuso? Pare proprio di no

Trapani, Annalisa Bianco spiega perchè non si dimette da Presidente del Consiglio Comunale

Annalisa Bianco non si dimette da presidente dell'assemblea consiliare. Lo ha annunciato lei stesa con una lunga lettera inviata alla stampa. Il caso è chiuso? Pare proprio di no, almeno per quanto riguarda le fibrillazioni interne alla maggioranza che sostiene il Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida.

La Presidente del Consiglio Comunale di Trapani, Annalisa Bianco, spiega le sue ragioni con una lunga nota sull'operazione Aspide, svolta dalla Procura di Trapani che ha portato a varie misure cautelari lo scorso 11 dicembre. La riportiamo integralmente:

"In queste lunghe e dolorose settimane per me e per chi mi sta accanto ho scelto di rimanere in doloroso silenzio. Un silenzio che non è mai stato di vergogna o di paura ma un silenzio dettato dal rispetto: il rispetto della verità, della magistratura e degli elettori.
Le mie scelte presenti e future saranno sempre determinate da questo triplice rispetto.
Il rispetto della verità, quella verità che conosco nel foro interno, quello del mio cuore, per cui so di essere estranea ai fatti che mi vengono contestati.
Il rispetto della magistratura giudicante e requirente alle quali mi affido con fiducia sapendo che siamo, ciascuno nel proprio ruolo, tutti impegnati nella ricerca della verità.
E infine, ma non meno importante, il rispetto degli elettori. Elettori che certamente comprendono i miei sentimenti, elettori che mi hanno dato fiducia per svolgere un compito politico e amministrativo. Se oggi seggo in Consiglio Comunale e se sono arrivata a presiederlo è perché gli elettori hanno espresso la propria fiducia nella mia persona e nel progetto politico della lista Trapani Tua.
Le mie dimissioni dalla Presidenza del Consiglio Comunale o il mio addio al Civico Consesso, lo dico con estrema sincerità, non sarebbero una forma di rispetto. Sarebbero una fuga immotivata, forse anche un’ammissione velata di colpevolezza.
Ricordo che la vicenda processuale che mio malgrado mi vede coinvolta, non ha alcuna attinenza con l'incarico istituzionale e politico che attualmente ricopro.A conferma di ciò è intervenuto il provvedimento prefettizio di reintegro nella funzione previsto dalla legislazione vigente. Dall’altra la sospensione cautelare dalle mie mansioni di dipendente dell’ASP di Trapani non mi preclude il diritto/dovere di adempiere al mandato ricevuto dagli elettori, che ritengo di dover portare a compimento proprio per rispetto della volontà degli elettori.
Le dimissioni non sarebbero dunque rispettose della “mia” verità che spero divenga presto “nostra”. Non sarebbero rispettose della magistratura che indaga e della Legge che mi consente di rimanere in carica. I fatti dimostrano che non vi sono ragioni per stravolgere le scelte degli elettori e le determinazioni a suo tempo assunte dall'assemblea cittadina con la mia elezione a Presidente.
Io non sono attaccata alla poltrona, sono profondamente attaccata al rispetto di me stessa, della verità e delle Istituzioni che intendo onorare con il mio lavoro fin quando ci saranno le condizioni e la fiducia degli elettori. Continuerò il mio impegno nella politica e nelle istituzioni con la trasparenza e la determinazione di sempre, consapevole che un sistema democratico maturo e libero sia in grado di distinguere un'accusa da una condanna."