"Ecco perché mi sono dimesso dal PD di Trapani"

Andrea Rallo spiega il passo indietro che ha fatto dopo due anni e qualche mese

Le sue dimissioni risalgono al 12 novembre scorso e non hanno nulla a che  vedere con la diatriba politico-giudiziaria fra i supporters di Domenico Venuti e i
supporters di DarioSafina. Andrea Rallo s’è dimesso da segretario comunale del PD di Trapani per motivi personali addicendo la necessità di un rinnovo  generazionale. 
Il ricorso di Venuti contro Safina non c’entra affatto. E’ lo stesso Rallo a precisarlo nella nota inviataci dopo la pubblicazione della notizia delle sue dimissioni.
Sono stati due anni positivi, afferma immediatamente diradando eventuali  ulteriori nubi che alcuni potrebbero utilizzare per alimentare il maltempo che incombe da qualche giorno sul PD provinciale. E spiega: “Sono trascorsi due anni e alcuni mesi dall’Assemblea con cui mi è stato conferito l’incarico di Segretario
del Circolo di Trapani, che ho accolto e cercato di onorare con la passione, la responsabilità e la dedizione che impone il prestigio e la delicatezza della funzione. Una volta conclusi i due periodi elettorali (quello nazionale/regionale ed
anche quello relativo a Misiliscemi e nel mezzo anche i disagi e le polemiche susseguenti alle bombe d’acqua), ravviso l’esigenza di aprire una fase di  costruttivo confronto che deve mirare al sempre maggiore coinvolgimento della base degli iscritti e ad una effettiva transizione in favore delle risorse più giovani, poiché ritengo - alla luce del diverso contesto in cui ci troviamo - di considerare concluso il mandato a suo tempo assunto”. 
Due anni vissuti in maniera travagliata, quelli che lo hanno visto alla guida del PD del capoluogo, soprattutto per via della pandemia che ha costretto la politica a condizioni nuove. Due anni malgrado i quali il PD trapanese ha saputo costruire un dibattito democratico. Ma adesso è richiesto un nuovo approccio e Andrea Rallo ha scelto di farsi da parte: “Serve un nuovo approccio, forse anche più  pragmatico ma, comunque, sempre in linea con le idealità di vicinanza ai più deboli, che devono – oggi, ancor più di prima - essere poste al centro dell’azione politica. Adesso, alla luce delle esperienze conseguite e dei nuovi presupposti che caratterizzano il contesto politico e sociale che ci troviamo di fronte, ritengo opportuno avviare, quindi, tempestivamente un percorso che porti il Partito, anche a livello locale, a muoversi non sulle inerzie del passato bensì guardando ad una prospettiva di rigenerazione che conduca le energie più giovani ad  assumere le responsabilità e le sfide del presente, piuttosto che all’attesa di un  futuro che si è già manifestato e che richiede nuove sensibilità, nuove attitudini e nuovo coinvolgimento”.
Dimissioni non certamente indolore, le sue, tant’è che in questo momento il PD del capoluogo si trova senza reggente (uno dei motivi per i quali, verosimilmente,
non erano state comunicate le dimissioni di Rallo) e va incontro ad una fase congressuale difficile ancora di più per i recenti fatti che vedono contrapposte
due anime Dem in provincia di Trapani.
Un PD non più unitario, come ha chiaramente detto l’onorevole Camillo Oddo commentando la scelta di Venuti di presentare ricorso avverso l’elezione di Dario
Safina a deputato regionale.
Eppure, nonostante le difficoltà dello scenario (anche di guerra), le incertezze che caratterizzano il percorso del nostro Partito e gli esiti delle elezioni a livello  nazionale e regionale, possiamo andare anche orgogliosi, come Unione  Comunale, di avere contribuito al risultato della elezione all’Assemblea della  Regione Siciliana di un “giovane” iscritto al Circolo di Trapani”. Così chiude Rallo la sua lunga lettera.