Depuratore Valderice. Stabile vs Ciminnisi: polemica sulla coincidenza di tempi
Autorizzazione all'esercizio a ridosso della audizione in commissione ambiente
Non se le mandano a dire il sindaco di Valderice, Francesco Stabile, e la deputata trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi. Una guerra di comunicati, come da tempo non se ne vedeva. Oggetto del contendere il depuratore di acque reflue di contrada Annamaria, nel comune di Valderice, completato da tempo, ma mai attivato e portato a regime.
A ragione di questo ritardo nell’attivazione del depuratore la deputata trapanese ha chiesto la convocazione della Commissione Ambiente per avere in audizione l’assessore e gli uffici competenti. A sorpresa, ieri pomeriggio, il sindaco di Valderice ha reso noto, attraverso i social, che la tanto agognata autorizzazione alla messa in esercizio dell’impianto era arrivata. A stretto giro il comunicato della deputata Ciminnisi sulla coincidenza. A meno di 24 ore dalla commissione che avrebbe dovuto prendere in esame criticità amministrative e ritardi burocratici la situazione sembra essersi sbloccata. C’è in effetti di che stupirsi. La nota del sindaco Stabile e la replica della deputata del M5S, entrambe di ieri pomeriggio si possono tranquillamente archiviare come “normale dialettica” politica.
È il comunicato di stamane del sindaco di Valderice, diffuso su FB, che ha provocato la piccata risposta dell’On. Cristina Ciminnisi. Anche perché i toni usati da Stabile non sono stati certo conciliatori. Scrive il sindaco di Valderice: «Adesso, a risultato acquisito, sembra che molti tentano di accaparrarsene i meriti!». Riferimento neppure tanto velato alla deputata Ciminnisi, ed infatti Stabile esplicita poche righe sotto «mi sorprende, ma non troppo, la smania di protagonismo dell'on. Ciminnisi, che in perfetto stile populista, si presta a giochetti, facendo squadra con la minoranza locale, tentando di sminuire, in maniera sarcastica, l'importanza della firma del Decreto autorizzativo del Depuratore».
Ciminnisi, che ieri s’era limitata a porre la questione dal suo punto di vista, ribadendo che la richiesta di convocazione risale a 5 mesi fa e ad una battuta “sarcastica” (utilizziamo lo stesso aggettivo del sindaco Stabile, ndr) sulla coincidenza dei tempi («Meraviglioso! Con la sola imposizione delle mani…» scrive sulla sua pagina Fb), oggi ha risposto punto per punto al sindaco, in una nota lunghissima ed articolata.
«Non sfugge a nessuno – scrive Ciminnisi - che non può essere una coincidenza il fatto che, guarda caso il giorno prima dell’audizione sul depuratore di Contrada Anna Maria, l’Assessorato abbia rilasciato l’autorizzazione. È palese, però, che la convocazione della commissione, seppur a distanza di 5 mesi dalla mia richiesta, ha ingenerato una pressione politica che da sola ha ovviato a un’inspiegabile inerzia, e che ieri, in una corsa contro il tempo per non farsi cogliere impreparati, è sfociata nel provvedimento atteso da mesi».
Almeno sulla questione dei tempi i due trovano l’unico punto di convergenza perché il sindaco Stabile rivendica «mesi e mesi di approfondimento, di lavoro e di interlocuzioni con gli organi competenti (gli uffici della Regione Siciliana in prevalenza, ndr), studi e rilievi richiesti per ottemperare alle prescrizioni ambientali, a percorso già concluso, per i quali abbiamo dovuto ricercare somme aggiuntive a carico del bilancio comunale, per addivenire a questo risultato».
Replicando alla questione di chi abbia o meno merito, la deputata aggiunge però un dato oggettivo: «Qui non si tratta di accaparrarsi i meriti di alcunché, anche perché si tratta di un’autorizzazione soggetta a una ventina di prescrizioni, che dovremo approfondire e verificare, e anche a questo sarebbe servita l’audizione, se il Governo regionale si fosse presentato». Venti prescrizioni, quindi non una autorizzazione piena che consente domani di attivare l’impianto di Contrada Annamaria. Ma quali siano queste prescrizioni e se esse possano ancora ulteriormente tardarne l’avvio non è dato sapere perché la seduta di commissione non c’è stata come si evince dalla risposta di Ciminnisi: il Governo regionale non s’è presentato in audizione.
Stabile lamenta anche che Ciminnisi non abbia interloquito prima con il Comune di Valderice: «Se l'interesse verso il nostro depuratore fosse stato reale – scrive il primo cittadino –, per "garbo istituzionale", e non solo, l'onorevole avrebbe dovuto avviare le interlocuzioni per prima con la mia Amministrazione Comunale ... ma mi rendo conto che evidentemente abbiamo obiettivi diversi»!
Su ruolo, prerogative del deputato e ipotetica imbeccata politica delle opposizioni consiliari a Stabile, risponde Ciminnisi: «Il Sindaco Stabile, che con spavalderia si permette oggi di sbeffeggiare l’esercizio delle prerogative di un deputato regionale, derubricandole a “smanie di protagonismo”, evidentemente dimentica che la richiesta di una audizione in commissione è espressione di un potere di indirizzo e controllo che lo Statuto mi assegna in relazione all’Amministrazione regionale, e non sono tenuta a raccordarmi con un’amministrazione comunale prima di intraprendere un’azione politica. Né, tanto meno, ho bisogno di farmi dettare l’agenda dalla sua opposizione consiliare come ha suggerito in una sua scomposta dichiarazione, visto che sono stati gli stessi cittadini valdericini a sollecitarmi ripetutamente un intervento».
Il sindaco di Valderice adombra anche il sospetto che «la commissione di oggi, andata deserta magicamente, avrebbe risolto e definito la questione autorizzazione, senza invece, conoscere minimamente il complesso iter procedurale che abbiamo dovuto seguire insieme all'Assessorato, per arrivare fin qui». Insomma per Stabile è esattamente il contrario, sarebbe la convocazione della commissione collocata strategicamente a ridosso della audizione. Che però Ciminnisi ha richiesto a partire dallo scorso mese di aprile.
Ma tralasciando gli aspetti cronologici, pure importanti, è sul tema della seduta andata deserta Ciminnisi pone la questione sul piano politico. Ribadisce a Stabile che «parla a vanvera di garbo istituzionale» e gli suggerisce invece di «fare le pulci e rivolgersi al suo Governo “amico” (nel senso della stessa area politica, ndr), che continua a mortificare il Parlamento siciliano con assenze continue, tanto del Presidente Schifani, quanto dei suoi assessori, proprio come è avvenuto per la seduta di commissione di stamane».
Infatti gli assessori convocati Aricò e Di Mauro e i loro uffici (invitati a in audizione per questioni differenti, il trasporto scolastico svolto da AST e il depuratore di Valderice) hanno disertato la seduta di Commissione parlamentare. «Come se la convocazione - commenta Ciminnisi - fosse un appuntamento per prendere un caffè anziché un confronto su problemi importanti che riguardano i siciliani e i cittadini di Valderice». «Quelli assenti, ancora una volta, - chiosa definitivamente Ciminnisi - erano i suoi amici del governo regionale».