Erice, la Cassazione rigetta il ricorso di Angelo Catalano

Per l'ex vicesindaco di Erice nessun annullamento della condanna patteggiata

Erice, la Cassazione rigetta il ricorso di Angelo Catalano

La Cassazione s'è espressa contro il ricorso presentato dall'ex vicesindaco di Erice, Angelo Catalano, avverso il patteggiamento dallo stesso concordato con il PM nella vicenda che lo portò agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione e abuso d'ufficio. LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE, SEZIONE QUINTA PENALE, composta dai Magistrati Maria VESSICHELLI, Presidente - Eduardo DE GREGORIO, Consigliere - Antonio SETTEMBRE, Consigliere - Maria T. BELMONTE, rel. Consigliere - Barbara CALASELICE, Consigliere, ha decretato inammissibile il ricorso presentato da Catalano ed ha quindi confermato la condanna dello stesso, per patteggiamento. 

La sentenza è stata depositata in cancelleria lo scorso 17 maggio ma la decisione era stata presa il 2 febbraio sempre di quest'anno. Il caso giuridico sul quale i magistrati della Cassazione si sono interrogati riguarda la decisione di Angelo Catalano, ai tempi vicesindaco ad Erice, di patteggiare la pena salvo poi chiedere di revocare il consenso prestato. La Cassazione ha, quindi, affrontato il tema se può essere revocato il consenso prestato dopo il deposito della richiesta di patteggiamento ed ha sancito che "la manifestazione di volontà espressa dall'imputato in tema di patteggiamento (sia che assuma l'iniziativa del concordato sulla pena sia che aderisca alla proposta del p.m.) è un atto negoziale personalissimo che presuppone necessariamente la capacità di intendere e di volere al momento del suo compimento". 
Per Catalano, dunque, nessuna possibilità di vedersi annullata la condanna patteggiata. 

L'ex vicesindaco aveva insistito sul fatto che il patteggiamento fosse stato chiesto dopo 6 mesi di domiciliari, in un momento di esasperazione, ma che subito dopo aveva chiesto di annullare lo stesso patteggiamento per avere un giusto dibattimento ove dimostrare la sua estraneità ai fatti. Ma la Cassazione ha deciso che oramai il dado era stato tratto.

Una vittima, Catalano, delle circostanze?