Detenuti positivi nelle carceri di Trapani e Favignana, interviene la Uilpa
Casi covid all’interno delle carceri di Trapani e Favignana. Si tratta di cinque detenuti al Pietro Cerulli, trasferiti da poco e altri cinque, reclusi presso l’istituto favignanese, risultati positivi al tampone al rientro da un permesso di lavoro. Tutti sono stati posti in isolamento. Sul caso interviene la Uilpa Polizia Penitenziaria che torna a denunciare tutta una serie di carenze nell’applicazione dei protocolli anti covid all’interno delle carceri e chiede un incontro urgente con il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria. Secondo i dati forniti dal sindacato, solo il 25 per cento dei detenuti avrebbe completato il ciclo vaccinale, mentre il 70 per cento è fermo alla prima dose. “Purtroppo - si legge in una nota a firma del segretario generale Uilpa Sicilia, Gioacchino Veneziano - dobbiamo anche segnalare la completa violazione del protocollo quadro per la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro in ordine all'emergenza sanitaria da covid-19 presso molti carceri, ragion per cui si chiede senza indugio l'invio del Visag e degli ispettori dell'Assessorato Regionale alla Salute e per accertare eventuali responsabilità”. Tra le violazioni segnalate: la mancata effettuazione dei tamponi rapidi ogni 15 giorni, mancata trasparenza da parte delle direzioni delle carceri per quanto riguarda la comunicazione del numero dei positivi tra personale e detenuti, la mancata aerazione e pulizia degli ambienti e successiva sanificazione nel caso di persone risultate positive al covid19 e l’assenza in molti casi di prodotti igienizzanti. “Considerato che stiamo registrando un aumento esponenziale di contagi all'interno delle carceri - conclude Veneziano - sia in capo ai lavoratori della Polizia Penitenziaria, che dei detenuti, si chiede un urgentissimo incontro a livello regionale tra le organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria, il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria, unitamente allo staff dell'Assessorato Regionale alla Salute del Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico Dipartimento per la Pianificazione Strategica, non solo per modificare il precedente protocollo (anche in ordine all'effettuazione dei tamponi molecolari al posto dei test antigenici) ma anche per dare la possibilità alle sigle sindacali di indirizzare i controlli negli istituti penitenziari dove è stato segnalata la completa violazione dei protocolli, allo scopo di mettere in campo le iniziative tese senza ulteriori indugi al rispetto ed applicazione di tutte le prescrizioni previste da leggi e regolamenti, rimuovendo qualsiasi ostacolo che originano le violazioni”.