Trapani, gasolio non a norma: sequestri e denunce

Trapani, gasolio non a norma: sequestri e denunce

I militari della Guardia di finanza del comando provinciale di Trapani, in collaborazione con i funzionari dell’Ufficio delle dogane, hanno sequestrato circa 5.000 litri di gasolio presso impianti di distribuzione stradale. I gestori degli impianti sono stati denunciati. Frode in commercio, l’ipotesi di reato.

Le verifiche, condotte dai finanzieri del Gruppo Trapani e della Compagnia di Alcamo in sinergia con i funzionari doganali e il supporto del Laboratorio chimico mobile, hanno riguardato circa il 50% degli impianti di distribuzione di carburante della zona settentrionale della provincia. In alcuni impianti, il gasolio analizzato è risultato “non a norma” a causa di un basso punto di infiammabilità, inferiore alla soglia minima prevista di 55°C, rendendolo potenzialmente pericoloso.

La riduzione del punto di infiammabilità può derivare dalla miscelazione abusiva con sostanze estranee come solventi, carburanti avio, benzine e oli vegetali esausti. Oltre a determinare un’evasione fiscale per il mancato pagamento delle imposte sui carburanti destinati all’autotrazione, tale pratica aumenta i rischi per la sicurezza degli utenti e degli operatori del settore.

Un carburante di qualità scadente, seppur non generando immediatamente anomalie nei motori, nel tempo causa danni agli ingranaggi, incrementa le emissioni inquinanti oltre i limiti normativi europei e compromette la salute pubblica e l’ambiente.

Per evitare la commercializzazione del prodotto irregolare, le autorità hanno proceduto al sequestro immediato, convalidato successivamente dal Gip del Tribunale di Trapani.