L'odissea dei migranti da Lampedusa a Trapani
Dodici ore di navigazione senza acqua e cibo
Una vera oddissea quella vissuta da 450 migranti, provenienti dall'inferno di Lampedusa. Uno dei tanti trasferimenti disposti dal Ministero dell'Interno, per "alleggerire" la pressione sull'isola, si è trasfomato in un vero e proprio "viaggio della speranza".
Dodici ore in nave, senza nè acqua nè cibo. Solo latte per i più piccoli. Ieri sera i migranti, tutti provenienti da Ghana e Tunisia, sono giunti a Trapani a bordo della nave della Compagnia Traghetti per le Isole.
Un lungo viaggio tra tensione e disagi. Gli stessi disagi e gli stessi stenti, patiti quando hanno affrontato il mare su mezzi di fortuna per la traversata verso quella terra che ancora considerano l’Eldorado: l’Europa. Prima tappa l’Italia.
Tra gli extracomunitari, centocinquanta donne con i loro bambini. La nave Lampedusa, con il suo carico di disperati, è salpata ieri mattina dall’isola alle ore 8,45 ed è giunta al porto di Trapani alle 21,30.
Durante il tragitto ai passeggeri sarebbe stato negato cibo e acqua. Una decisione adottata dalle forze dell’ordine presenti sull’imbarcazione per motivi di ordine pubblico.
Da qui il divieto di mangiare e bere. Il personale di bordo avrebbe avuto l’autorizzazione a distribuire soltanto latte per i più piccoli. All’arrivo al molo Ronciglio l’altra amara sorpresa: neanche una bottiglietta d’acqua.
I migranti, stremati, provati dalle tante ore di navigazione, sono stati soccorsi dal personale della Croce Rossa presente in banchina, che è riuscito a far scendere i viveri dalla nave.
Per alcuni di loro, che colti da malore sono stramazzati al suolo, è stato necessario l’intervento dei sanitari. Le operazioni di soccorso sono andate avanti per due ore.
Solo alle 23,00 i migranti hanno lasciato il molo Ronciglio a bordo dei bus che li hanno portati presso il centro vaccinale di via Salemi. Erano tanti, troppi – precisano dalla Questura – per essere accolti all’hotspot di contrada Milo.

Redazione
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