Trapani, ricorre il 34° anniversario della morte di Mauro Rostagno

Spostata al 30 settembre la commemorazione istituzionale per la concomitanza con lo spoglio elettorale

Trapani, ricorre il 34° anniversario della morte di Mauro Rostagno

Il 26 settembre ricorre il 34° anniversario dell’omicidio di Mauro Rostagno. L’associazione ‘ Ciao Mauro’ quest’anno lo ricorderà in maniera diversa rispetto agli altri anni: il 26 settembre infatti coincide con lo spoglio delle elezioni politiche e regionali, e quindi la commemorazione istituzionale, presso la Stele di Lenzi, verrà spostata al giorno 30.

Resta uguale, invece, anche nella data, il ricordo di Mauro al cimitero di Valderice in cui si metterà in scena il frammento di una riflessione sulla complessità della figura di Penelope e si proporrà la lettura scenica del Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi, inno alla vita e alla natura, insieme ad un concerto dell’Orchestra dell’Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Valderice. Ma il senso dell’incontro di quest’anno è la riflessione sui venti di guerra che potenti spirano in tutto il mondo, con il conflitto in Ucraina che rappresenta solo il fatto più eclatante e preoccupante.

Questo Ciao Mauro – scrivono i componenti dell’associazione - è quindi dedicato al tema della pace, tema caro al giovane Mauro e alla sua generazione, dal Vietnam alle tante guerre coloniali del tempo. La visione di quei tempi rappresentava l’idea sul mondo e sul vivere insieme e in pace che Mauro ha perseguito e difeso per tutta la sua vita, anzi in tutte le sue molteplici e affascinanti vite. Non possiamo non soffermarci, infine, sulla mafia, nel nostro territorio ancora determinante, benché silente, insabbiata, sotto traccia. E lo facciamo dopo aver vissuto una intensa campagna elettorale in cui il tema è stato sottaciuto, mentre politici compromessi con la mafia, e condannati con sentenze definitive, tornavano a far sentire la propria voce e il proprio peso politico. Tutto questo, mentre l’antimafia che ha costituito il nerbo della rivolta sociale dopo le stragi del ’92 appare avvitata su se stessa, se non al centro di indagini giudiziarie infamanti, tanto da convincere che essa debba essere radicalmente ripensata. Su questi temi e con queste riflessioni, ricordiamo Mauro sulla collina, tenendo a mente la frase di Pippo Fava: “A che serve vivere se non si ha il coraggio di lottare?”.