Rivolte nelle carceri siciliane: per la commissione del Dap nessun abuso da parte della Polizia Penitenziaria

Rivolte nelle carceri siciliane: per la commissione del Dap nessun abuso da parte della Polizia Penitenziaria

Nessun abuso da parte degli agenti della Penitenziaria durante le rivolte scoppiate nelle carceri siciliane -compresa la casa circondariale di Trapani - nel 2020, nei primi tempi dello scoppio della pandemia. 

E' quanto emerge nella relazione finale della commissione ispettiva, voluta dall'ex capo del Dap, Dino Petralia  e dal suo vice, Roberto Tartaglia, incaricata di fare luce sulle rivolte e che aveva il compito di indagare anche su eventuali condotte irregolari o illegittime poste in essere dalla Polizia Penitenziaria per ristabilire l’ordine e la sicurezza nelle carceri. 

"A parte i danni di oltre 600.000 euro  causati dai rivoltosi in Sicilia che pagheranno i contribuenti -  afferma il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria Siciliana, Gioacchino Veneziano - la commissione ha accertato la correttezza della Polizia Penitenziaria nel gestire eventi drammatici, per cercare di evitare il peggio e
per stabilire l'ordine e la sicurezza negli istituti penitenziari oggetto di rivolta, accertando pure che al personale di Polizia mancava una formazione specifica, ovvero di appositi protocolli operativi uniti ad equipaggiamenti idonee a
fronteggiare queste azioni di guerriglia”. 

“Insomma - conclude il sindacalista - in un scenario di guerra di difficilissima gestione operativa, la Polizia Penitenziaria ha dimostrato anche in occasione di eventi eccezionali come le rivolte, coraggio, alto senso del dovere, responsabilità,
rispettando leggi e la integrità personale e dei detenuti affidatati”.