Scoperti resti di una ragazza risalenti al 400 A.C. a Mozia
Un bacino di una ragazza tra 12 e 14 anni, con cinque denti da latte: è l'ultima scoperta fatta in questi giorni sull'isola di Mozia, dove proseguono gli scavi della missione archeologica dell’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con la Soprintendenza di Trapani. A luglio erano stati rinvenuti dei reperti preistorici databili nientemeno che all’Età del Bronzo. I resti rinvenuti potrebbero appartenere ad una giovane sacrificata per scongiurare la caduta dell'isola nelle mani dell'esercito siracusano. Il ritrovamento è avvenuto nell’area del Khoton, vicino ai depositi votivi. In uno di questi sono state ritrovate anche delle lunghe ossa di mammifero, probabilmente un cavallo: animale sacro al dio Baal, adorato con Astarte nel tempio con piscina antistante. Accanto, dei piccoli vasi da banchetto rituale e un’ancora risalente al II millennio a.C., incastonata nelle mura del Temenos circolare, che testimonierebbe la presenza di popoli naviganti prima dell’arrivo dei Fenici.
Redazione
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