"Cosa cambia?" aveva chiesto il sindaco Tranchida ai cittadini trapanesi, attraverso una sua intervista a Telesud. Una domanda che, probabilmente, ha fatto ancora di più scattare (soprattutto nei cittadini che vivono o che erano nati in quella zona e in quella strada) la voglia di "metterci la faccia" per dire no al cambio di intestazione di Viale delle Sirene in Viale Elda Pucci. E così, nel giro di pochi giorni, la macchina delle "contestazioni gentili" s'è messa in moto convogliando numerosi trapanesi, circa 400, nei luoghi dove si raccoglievano le firme per sensibilizzare l'Amministrazione Comunale a rivedere la propria decisione.
Intestare alla prima sindaca di Palermo e icona della lotta alla mafia, la dottoressa Elda Pucci, un viale importante della città dov'era nata, Trapani appunto, era e rimane un atto assolutamente condiviso dai trapanesi ma su quel cambio di nome del viale delle Sirene (nome dato per via delle leggende legate ai marinai che abitavano in quella zona, in passato) c'è stato un netto schieramento contrario.
E così, dopo l'arrocco iniziale del sindaco (che non voleva ritornare indietro sui suoi passi e non voleva disattendere la proposta avanzata dall'assessore Rosalia D'Alì, vera suggeritrice dell'intitolazione di viale delle Sirene in viale Elda Pucci), nella giornata di ieri c'è stato il "saggio" dietrofront: il primo cittadino ha fatto una passeggiata in viale delle Sirene soffermandosi con i residenti del posto in merito all'intitolazione dello stesso alla professoressa Elda Pucci. I cittadini, conversando con il sindaco ed accompagnandolo nella passeggiata sulle mura (vedi foto), hanno accolto con favore l’ipotesi d’intitolazione della parte pedonale ed alberata del viale delle Sirene alla dottoressa Elda Pucci, nel tratto che da viale delle Sirene giunge fino alla chiesa di San Liberale, ad oggi privo di denominazione.

Decisione ancora da ufficializzare (ricordiamo che l'Amministrazione aveva già predisposto la nuova targa con la dicitura "Viale Elda Pucci già viale delle Sirene") ma che sembra andare in questa direzione.
«Non vogliamo togliere nulla agli affetti, ai sentimenti ed ancor meno ai legami di vita delle persone di Viale delle Sirene - dichiara Tranchida -, ma vorremmo raccontare anche una storia vera, quella di una trapanese che ha dato lustro a questa terra mentre altri la sporcavano».