Trapani, proteste e nuove osservazioni contro il deposito di rifiuti radioattivi a Fulgatore

Trapani, proteste e nuove osservazioni contro il deposito di rifiuti radioattivi a Fulgatore

Si intensifica la mobilitazione contro l’individuazione del sito TP11 a Fulgatore, frazione del comune di Trapani, come area idonea per la costruzione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giacomo Tranchida ha presentato nuove osservazioni tecniche e ambientali, ribadendo la contrarietà a questa scelta e coinvolgendo la cittadinanza, gli ordini professionali, e numerosi enti locali in un’azione congiunta.

La proposta del Deposito Nazionale, inclusa in un Parco Tecnologico, è al centro di un acceso dibattito dal gennaio 2021, quando Fulgatore fu inserita tra i 67 siti potenzialmente idonei individuati dalla Sogin S.p.A. per ospitare la struttura. Dopo varie fasi di consultazione, il 15 dicembre 2023, il sito TP11 e quello di Calatafimi Segesta sono stati confermati come unici due siti siciliani ritenuti idonei, riducendo il numero delle aree selezionate a livello nazionale a 51.

Il 26 novembre 2024, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato la consultazione pubblica sul Rapporto Preliminare nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) della Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI). In risposta, il Comune di Trapani ha organizzato un tavolo tecnico, guidato dall’assessore Giuseppe Pellegrino e con la collaborazione della geologa Rosaria Montalbano e del geologo Francesco Criscenti, per formalizzare nuove osservazioni al progetto.

Tra i principali aspetti contestati figurano:

Presenza di infrastrutture strategiche: l’acquedotto Montescuro Ovest, cruciale per l’approvvigionamento idrico della provincia di Trapani, attraversa longitudinalmente l’area TP11.

Presenza di un parco eolico: all’interno del sito TP11 si trovano quattro turbine del Parco Eolico Fulgatore, completato nel 2022.

Caratteristiche geologiche: secondo il geologo Francesco Criscenti, l’area presenta una litologia caratterizzata da depositi altamente permeabili e un complesso sistema di falde acquifere, rendendo il sito inadatto per ospitare rifiuti radioattivi.

Tutela ambientale: l’area ricade nel perimetro del Parco Nazionale delle Egadi e del Litorale Trapanese, la cui istituzione è sostenuta da tutti i sindaci della provincia di Trapani e dalle amministrazioni locali.

Dal 2021, l’amministrazione regionale e comunale ha intrapreso diverse azioni per opporsi alla scelta dei siti siciliani. La Giunta Regionale, con una delibera del maggio 2021, e la Giunta Comunale di Trapani, con la delibera n. 221/2021, hanno presentato relazioni tecniche dettagliate redatte da esperti e ordini professionali, sottolineando l’incompatibilità dei siti siciliani con il progetto.

Nel corso del 2024, le amministrazioni di Trapani e Calatafimi Segesta hanno organizzato manifestazioni di protesta coinvolgendo studenti, sindacati, associazioni produttive e rappresentanti istituzionali. A dicembre, un incontro con l’Assessore regionale al Territorio e Ambiente, Giuseppa Savarino, ha ribadito l’impegno della Regione a supportare le osservazioni tecniche contro il progetto, sottolineando l’importanza di accelerare l’istituzione del Parco Nazionale delle Egadi.

La battaglia contro il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi a Trapani continua con forza. L’amministrazione comunale e regionale, insieme ai sindaci della provincia, intendono mantenere alta la pressione sul Ministero dell’Ambiente per escludere definitivamente i siti TP9 e TP11 dalla lista delle aree idonee. La decisione finale sarà cruciale per il futuro ambientale ed economico del territorio.