Trapani in piazza per la Libertà di Famiglia: protesta contro il divieto universale della Gestazione per Altri (VIDEO)
La comunità LGBTQI+ e i sostenitori dei diritti civili contro la nuova legge che criminalizza la genitorialità assistita
di Filippo Messina
GPA locuzione saltata agli onori della cronaca grazie ad una norma fortemente voluta all'attuale esecutivo presieduta da Giorgia Meloni: è, infatti, di pochi giorni fa l’approvazione in Senato del testo a prima firma della deputata FdI Carolina Varchi, che rende la Gestazione per Altri reato universale nel nostro paese. Ma, facciano un passo indietro, cosa è la GPA? In estrema sintesi, il consenso di una donna, estranea al rapporto di coppia, di mettere a disposizione il proprio utero per portare avanti una gravidanza altrui. Pratica regolamentata in diversi paesi, e con impianti normativi diversi a seconda che si tratti di GPA solidale (la gestazione dev'essere gratuita (con rimborso delle spese mediche) od a pagamento (la gestante viene retribuita).
La Gestazione per Altri, erroneamente indicata come "utero in affitto" (con chiaro richiamo alla sola Gestazione retribuita) è in sintesi quella strada percorsa da chi per motivi diversi non ha la opportunità di procreare in maniera tradizionale. Ed è proprio sul concetto di tradizionalità che si basa il nuovo impianto normativo italiano (avete presenti i concetti di donna e mamma tanto cari alla Premier italiana? Proprio quelli), già di per sé abbondantemente limitante laddove si volesse ricorrere alla fecondazione assistita, secondo quanto stabilito dalla Legge 40.
Oggi, assistiamo ad un ulteriore limite che la deputata Varchi sottolinea come la fine di una barbarie. Oltre ai limiti imposti dalla Legge 40, se ne aggiunge un ulteriore, chi, Italiano, ricorrerà alla GPA indipendentemente dal dove, commetterà un reato punibile per legge. Inutile dire che il reato colpisce una molteplicità di soggetti, tra questi la comunità LGBTQI+ che stamane in tutte le Piazze d'Italia (tra queste Piazza Mauro Rostagno - ex mercato del pesce di Trapani) ha manifestato pacificamente per ricordare che "è l'amore che crea la famiglia" ed "i figli non possono essere un reato".
La domanda che chi scrive si pone, è, come mai sia possibile ascrivere a reato il desiderio di genitorialità, il desiderio di amare e crescere un figlio, il desiderio di dar vita ad una famiglia! Ma, attese altre norme promanate da questo governo, il concetto di umanità sembra essere relegato ai cittadini italiani, dai tratti caucasici e dal chiaro orientamento eterosessuale, per gli altri, attesa ad oggi la mancata costruzione di ghetti, il solo diritto di respirare, per il resto c'è l'Albania (sempre che non intervenga qualche magistrato).