La diga Trinità sarà messa fuori esercizio. Irrigazione a rischio

Ciminnisi: «Il Governo venga a riferire in Parlamento».

La diga Trinità sarà messa fuori esercizio. Irrigazione a rischio

«Il Ministero per le infrastrutture avrebbe disposto la chiusura o, per dirla con termini tecnici e burocratici, la “messa fuori esercizio”, della diga Trinità» lo scrive in una nota alla stampa la deputata trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, che oggi, nonostante la giornata festiva, ha depositato una richiesta di audizione urgente in Commissione perché riferiscano assessori e dirigenti regionali. La notizia già circolata nei giorni scorsi tra imprenditori agricoli e operatori del comparto, in maniera quasi clandestina, assume il tono ufficioso, se non proprio ufficiale, con l'iniziativa dell'onorevole Ciminisi, che aggiunge preoccupata: «migliaia di ettari di vigne e olivi ed altre pregiate colture nel Belìce rischiano di rimanere a secco. La Diga Trinità senza acqua vuol dire il tracollo di un pezzo importante dell'economia dell’intera provincia di Trapani».

I timori sulla “messa fuori esercizio” della diga Trinità e il futuro della infrastruttura sono oggetto anche di un’interrogazione urgente della stessa deputata regionale al Presidente della Regione e agli Assessori per i Servizi di pubblica utilità e all’Agricoltura.

«Le paratie della diga - dice Ciminnisi - sono aperte da giorni e l’acqua delle ultime piogge, attese per placare la siccità, sembra siano state scaricate in mare. Il livello dell’acqua nell’invaso si sta abbassando ben al disotto dei limiti di sicurezza già imposti dall’Ufficio dighe del Ministero per le Infrastrutture. Tutto sembra convergere sulla ipotesi di “messa fuori esercizio” del bacino, e la crisi idrica ed economica dell’agricoltura del comprensorio rischia di tramutarsi in una bomba sociale».

«Il Governo Schifani sia chiaro con gli agricoltori - continua la deputata M5S rivolgendosi al Presidente della Regione -: l’ipotesi di definitiva chiusura è vera? in caso di messa fuori esercizio della diga, i nostri agricoltori dove prenderanno l’acqua per irrigare i campi?». Domanda che richiede una risposta anche perchè la campagna irrigua in vista della primavera e dell'estate è prossima. Investire nella semina delle diverse colture è una scelta legata, prima di tutto, alla necessità di irrigare. Anche la deputata trapanese sottolinea che si tratta di «Domande legittime e risposte doverose».

Ciminnisi non risparmi la stoccata al Governo Regionale e afferma che la risposta, quale che sia non cancellerà «le fallimentari politiche di gestione dell’acqua del passato e, da ultimo, dalla inconsistente cabina di regia avviata dal presidente Renato Schifani».