Regione, Venuti presenta ricorso per ineleggibilità contro Safina
L'onorevole Safina: "Ho dato mandato mandato ai miei legali, nel frattempo continuo a lavorare"
Il cerino era all’aria aperta da tempo in casa Pd nel trapanese, una scintilla e si sarebbe acceso. E’ così è stato oggi pomeriggio quando il segretario provinciale del partito Domenico Venuti e candidato alle elezioni regionali dello scorso 25 settembre, ha presentato ricorso contro l’ex assessore del comune di Trapani Dario Safina, risultato primo degli elettie e diventato, dunque, Deputato regionale.
Motivo del contendere non il riconteggio dei voti come i più si sarebbero immaginati sin da subito, ma l’appello alla legge regionale 29 del 20 marzo 1951 riguardante l’ineleggibilità di un deputato regionale.
Secondo gli atti depositati dagli avvocati di Venuti, insomma, l’onorevole Safina non sarebbe potuto diventare onorevole per due ordini di motivi: il primo è che nonostante si fosse dimesso dalla carica di assessore del Comune di Trapani, ha continuato ad essere consulente del sindaco, anche se a titolo gratuito, fino alle elezioni.
Il secondo e più minuzioso, è che Safina ha continuato ad essere presidente del Circolo Tennis di Trapani prima durante e dopo le elezioni. Circolo che in più occasioni ha ricevuto finanziamenti regionali.
Sulla vicenda abbiamo sentito l’onorevole Safina che così ha commentato: “Le ipotesi di ineleggibilità sono ipotesi tassative. Anche la stessa Corte costituzionale ha sostenuto che la limitazione dell’elettorato passivo deve essere molto stringente e orientata a criteri di razionalità. La norna non prevede che i consulenti del sindaco siano ineleggibili, quando i consulenti sono ineleggibili lo dice espressamente. Per esempio, i consulenti delle società controllate dalla Regione sono ineleggibili. E comunque durante la mia funzione di consulente io non ho mai svolto funzione di politiche, dopo le dimissioni depositate il 30 aprile 2022. Per quanto riguarda la carica di presidente del circolo tennis di Trapani vorrei ricordare che il circolo tennis non è una società a scopo di lucro e non persegue alcun profitto privato essendo un’associazione sportiva dilettantistica. In ogni caso ho già incaricato i miei legali per la difesa del caso. Nel frattempo, continuerò a svolgere il mio mandato parlamentare al meglio delle mie capacità così come i cittadini elettori si aspettano”.