Musumeci s'è dimesso, il 25 settembre si vota anche in Sicilia

Il Governatore siciliano ha annunciato la sua decisione sulla sua pagina Facebook

Musumeci s'è dimesso, il 25 settembre si vota anche in Sicilia

Il 25 settembre in Sicilia si voterà anche per le elezioni regionali, oltre che per le politiche come avverrà in tutta Italia.

Il Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha appena annunciato sulla sua pagina Facebook di essersi dimesso dalla carica che ricopre. Era nell'aria, a dire il vero le si aspettava per domattina, ma Musumeci ha voluto anticipare i tempi e ha anche spiazzato tutti. Alleati col mal di pancia compresi e soprattutto.

Nessun motivo politico, ha detto Musumeci, alla base della sua decisione ma solo questioni tecniche. E le spiega così.

"Primo motivo: la chiusura delle scuole, si vota negli edifici scolastici e bisogna chiuderle per consentire le operazioni elettorali. Una cosa è chiuderle per il 25 settembre per il voto nazionale, un'altra è richiuderle il 6 novembre per il voto regionale. Non ci possiamo consentire di tenere la scuola chiusa per due elezioni a così breve scadenza l'una dall'altra".

Secondo motivo, il COVID. 

"I contagi stanno crescendo adesso in estate - ha detto Musumeci - figuriamoci cosa potrebbe succedere in autunno. Alla luce dell'esperienza che abbiamo maturato in questi due anni, siamo consci che se aumentassero i contagi non saremmo in grado di garantire a tutto il corpo elettorale la possibilità di votare. E come si fa a combattere l'astensionismo in questa maniera?"

Terzo motivo, la snervante campagna elettorale che precede il voto.

"Sarebbero tre mesi e più di campagna elettorale - ha detto Musumeci - e sarebbe uno sforzo, sul piano organizzativo che creerebbe soltanto disordine. Non serirebbe nemmeno al buon andamento delle due campagne elettorale, la Nazionale e la Regionale, e men che meno alla democrazia".

Quarto motivo, i costi.

Per Nello Musumeci è il motivo più importante: "L'istituzione pubblica dovrebbe affrontare una doppia spesa per garantire il diritto al voto.  Parliamo di circa 20 milioni di euro a tornata elettorale, mica pochi centesimi. Immaginate quindi se si votasse prima a settembre e poi a novembre, sarebbero quasi 40 milioni di euro.  Il buon senso impone di non far succedere questa eventualità." 

Musumeci ha già informato Gianfranco Miccichè, presidente dell'ARS, di questa sua decisione.  Non è tempo di commiato, però, per lui e per la Giunta regionale. Musumeci ha tenuto a precisare che fino a pochi minuti prima di andare in diretta sui social network aveva presieduto una riunione di giunta nella quale sono stati deliberati milioni di euro in investimenti per la Sicilia.

E si sofferma sulla ricandidatura. "Sono fermo alla conferenza stampa del 23 giugno scorso, dove dissi che sono pronto a guidare la coalizione di centrodestra per la vittoria. Qualcuno all'interno della coalizione dice che io abbia un brutto carattere e che io sia troppo rigoroso ed anche antipatico, quindi divisivo. Per me l'unità del centrodestra è più importante delle mie ambizioni e ho detto che se sono realmente divisivo e non un capriccio di qualcuno sono disponibile a fare un passo di lato. Se c'è un candidato alla Presidenza che unisce presentatecelo".

Infine ha precisato: "Non ci sono altri obiettivi ed altri scopi, libero il campo dagli equivoci. Sono convinto che ci rivedremo nelle prossime giornate e nelle prossime settimane e seguiremo assieme la scelta del candidato alla Regione. Grazie per l'affetto, l'attenzione e l'amicizia".