«Un poeta maudit ingabbiato tra i matti»

Un volume curato da Salvatore Mugno per ricordare il poeta Mario Scalesi

«Un poeta maudit ingabbiato tra i matti»

Una vita ai margini, tra la malattia e la povertà. La fine al manicomio Vignicella di Palermo. Il suo corpo buttato in un fossa comune. C'è dolore, emarginazione, ma anche impegno sociale nei versi di Mario Scalesi, il più grande poeta tunisino (di origini siciliane e maltesi) in lingua francese del novecento. La sua opera postuma, "Les poèmes d’un Maudit" -  le poesie di un maledetto, lo hanno incoronato iniziatore della letteratura maghrebina in lingua francese. Dopo quasi un secolo dalla morte del Verlaine in salsa tunisina, "Le poesie di un maledetto" sono state tradotte dallo scrittore trapanese Salvatore Mugno ed inserite in un volume, di 214 pagine, pubblicato dalla casa editrice Transeuropa, che sarà disponibile in liberia dal prossimo 25 febbraio. "Rispetto ai primi due testi che avevo tradotto e curato - spiega Mugno - questo è arricchito di nuovi contenuti e aggiornato ai giorni nostri". All'interno del volume anche diversi cenni alla presenza italiana in Tunisia. Italiano era il padre di Mario Scalesi, partito da Trapani illegalmente ad appena 20 anni alla volta del paese nordafricano. La vita di Mario non è stata facile. E' nato affetto da tubercolosi nel 1892  a Tunisi  e cresciuto nel quartiere Bab Souika, la strada dei poveri immigrati italiani e maltesi. All'età di cinque anni una caduta dalle scale, un brutto incidente che gli provocò una frattura alla colonna vertebrale. Storpio, emarginato, bullizzato ed allontanato dalle donne, trasfoma il suo dolore in versi. Si avvicina ai poeti "maledetti francesi"  che influenzeranno le sue opere. "A differenza dei maledetti francesi - spiega Mugno - la sua vita non è stata fatta di vizi ed eccessi, anzi tutto il contrario. L'unico filo conduttore è il disprezzo della banalità e della superficialità. Nelle sue opere non c'è solo dolore e emarginazione, c'e anche un'impronta sociale, impegnata. Nel corso della sua breve esistenza ha collaborato con importanti periodici letterari della capitale, Soleil e La Tunisie illustrée. Fu anche membro fondatore della Société des Ecrivains de l’Afrique du Nord. Io l'ho scoperto 30 anni fa, l'ho letto in francese e ne ho colto la grandisità. Scalesi merita di essere letto e ricordato". Dopo la sua morte avvenuta ad appena 30 anni, il 13 marzo del 1922, le sue poesie vennero pubblicate a Parigi nel 1923 e  nel 2002, in Tunisia, nel 1930, 1935, 1996 e 2010 e in Italia, curate da Salvatore Mugno nel 1997 e nel 2006. Salvatore Mugno, ha anche tradotto opere di altri importanti autori tunisini come Monchef Grachem e Abu’l Qasim ash-Shabbi. In occasione della candidatura di Trapani a capitale della cultura, Salvatore Mugno aveva messo a punto un progetto dedicato alla figura di Mario Scalesi. L'iniziativa tuttavia è stata scartata e non è stata inserita nel dossier di presentazione della candidatura.