Salta, anche per quest'anno, la Processione dei Misteri a Trapani

Per i trapanesi è più che una maledizione

Salta, anche per quest'anno, la Processione dei Misteri a Trapani

Facciamocene tutti una ragione, amanti e non della Processione dei Misteri, appassionati e scettici, fedeli o asettici habituès della “giornata più lunga dell’anno”. Per il secondo anno consecutivo, i Misteri trapanesi non solcheranno le strade del centro storico né quelle di via Giovan Battista Fardella. Non sentiremo il rumore della ciaccola, né il suono delle bande, non ci saranno annacate. Solo lacrime e tristezza, come del resto impone la via Crucis.

La difficile situazione sanitaria legata alla pandemia da Sars Cov-2 lo impone anche quest’anno. Non è ancora ufficiale ma, sommessamente e con grande rassegnazione, i Consoli dei gruppi sacri dei Misteri di Trapani lo fanno intendere a quanti lo chiedono: “In ogni caso, anche se si volesse, non saremmo pronti ad organizzare tutto come andrebbe fatto”. Lo dice con l’aria mesta un “caporale” di uno dei ceti, quello dei pescivendoli. Giuseppe Ingardia (nella foto al centro) ha 33 anni e, da quando si ricorda, è sempre stato “appresso ai Misteri”. Tradizione di famiglia, una fede.

Il fatto che non escono – si lascia andare, amaramente - per noi è una maledizione. Con questo sono due anni che non escono i misteri. Non era mai successo da quando sono nato.  Purtroppo, in base a come si sono messe le cose, legate alla pandemia, secondo me i gruppi rimarranno dentro e forse se ne parla un altro anno. Io, però, sono un semplice caporale, il capoconsole dei pescivendoli è Rosario Scaturro e queste sono decisioni che prendono i capiconsoli, tutti assieme, in seno all’Unione delle Maestranze”.

 

 

Le restrizioni per il Covid, ovviamente, impediranno quasi certamente anche il corretto svolgimento delle classiche “scinnute” dei vari gruppi nei Venerdì di Quaresima.


Salta, anche per quest'anno, la Processione dei Misteri a Trapani

Due anni senza Processione dei Misteri: “L’unico commento è che è una grave perdita per la città – afferma il vice capoconsole del ceto del Popolo, il gruppo sacro più amato dai trapanesi, quello cosiddetto du “Signure ca cruce ‘ncoddro”  e cioè quello raffigurante l’ascesa al Calvario (foto in basso) - … dal mio osservatorio, però, so che in altre realtà vengono fatte tutta una serie di manifestazioni collaterali per non perdere le tradizioni. Per esempio, le occasioni tradizionali sivigliane vengono mantenute, tipo la Via Crucis, seppure in maniera solo figurativa. A Siviglia ci saranno tutta una serie di mostre collaterali per la Semana Santa, in modo da sopperire e di non disperdere le tradizioni. Spero che anche a Trapani si possa pensare a qualcosa di similare…”.

A proposito, Scontrino, ma il Ceto del Popolo continua ad essere avulso dalla Unione delle Maestranze? La frattura non è stata ancora ricomposta? “Sì, il Popolo è sempre fuori dall’Unione. E’ per i fatti suoi. Siamo ancora fuori e fuori resteremo, perché non ci sono le condizioni a causa di una forte litigiosità interna e la nostra presenza nell’Unione a cosa può condurre? Qual è il vantaggio che ne avremmo dal rientrare? Nessuno, ci rimetteremmo nelle beghe di sempre e stiamo bene come stiamo”.

Scontrino non si sofferma a lungo sullo strappo, che ormai dura da due anni (avvenne durante la processione del 2019 e si concretizzò subito dopo la stessa con la decisione del Ceto del Popolo di svincolarsi dall’Unione delle Maestranze), né vuole entrare nel merito delle questioni interne all’Unione. Ma ci risulta che la situazione interna non sia delle migliori. E la doppia mancata uscita dei Gruppi sacri, probabilmente, ha aumentato le tensioni interne.

E c’è da affrontare, anche, il problema della sede dell’Unione delle Maestranze. C’era la possibilità di avere una nuova prestigiosa sede di rappresentanza, in uno storico palazzo del centro storico trapanese concesso dal Libero Consorzio Comunale ma questa possibilità è stata persa. L’Unione delle Maestranze non dispone di grandi capitali per poter ristrutturare un bene immobile di questa portata e l’accordo con il Libero Consorzio Comunale prevedeva un gravoso affitto e, in aggiunta, lavori di ristrutturazione.  Alla fine non se n’è fatto nulla. La sede attuale è sempre in pieno centro storico, nel Palazzo della Vicaria, al terzo piano raggiungibile senza ascensore (che non è a norma).

Ed è saltata, almeno per il momento, anche la possibilità che l’Unione si potesse trasformare in ETS (Ente del Terzo Settore) e poter accedere, anche, a contributi specifici. C’è chi sostiene che questo rappresenti l’ennesimo errore del Presidente dell’Unione delle Maestranze, Lantillo, e chi invece non lo considera tale perché, in merito, non esistono rilievi legislativi che sanzionano l’Unione delle Maestranze.

Ma queste sono questioni amministrative e tecniche. Ai trapanesi, probabilmente, poco importano i dissidi e le lacerazioni interne all’Unione delle Maestranze. Ai trapanesi importano i Gruppi dei Misteri e la loro processione nel venerdì santo.

Due anni senza la via Crucis, per i trapanesi, rappresentano più di una maledizione. E forse ancora di più, una maledizione, sembra esserla per il Presidente dell'Unione, Giuseppe Lantillo.

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