Reti idriche e depuratori. Ciminnisi: «Ennesima occasione persa; provincia di Trapani fuori da finanziamenti PNRR».
Le cause: stallo operativo ATI e mancata individuazione del gestore
«Ennesima occasione persa». La definizione tranchant è di Cristina Ciminnisi, deputata trapanese del M5S, componente della IV Commissione Ambiente dell'Ars, oggi chiamata ad esprimere il parere di competenza sull’Accordo di Programma Quadro che impegna i fondi per la “rivoluzione verde e transizione ecologica” messi in campo per la “tutela del territorio e della risorsa idrica”. In pratica soldi per rifare reti idriche, fogne e depuratori.
Dalla distribuzione di questi fondi è esclusa la provincia di Trapani, da qui le parole della deputata trapanese che in un comunicato stampa diffuso nel pomeriggio spiega: «l’Assemblea Territoriale Idrica della Provincia di Trapani, a causa della situazione di stallo operativo e della mancata individuazione del gestore, rimane esclusa dai finanziamenti del PNRR previsti per reti fognarie e depurazione».
Ma come si è giunti a questa situazione. Lo sintetizza, in poche parole, ancora la deputata del M5S: «La mancanza di una piena operatività dell’ATI fa il paio con l’inefficacia delle soluzioni adottate negli anni dalla Regione Siciliana che, commissariamento dopo commissariamento, ha accompagnato l’ATI senza però mai imprimere una svolta ed un cambio di passo che impedissero, nei fatti, di perdere ulteriori risorse». Risultato: «i cittadini della provincia di Trapani - afferma Ciminnisi -rimarranno tagliati fuori dall’opportunità di infrastrutturare il territorio con fondi dell’UE, per gestire al meglio le risorse idriche e le reti fognarie. Cosa che appare ancora più grave se consideriamo che proprio sulla depurazione scontiamo una procedura di infrazione europea».
L'on. Cristina Ciminnisi ha invitato il Governo Regionale a metterci una pezza: «in fase di pronuncia del parere della Commissione - si legge nel comunicato stampa - non abbiamo potuto fare a meno di sottolineare che la Regione deve attivarsi per tutelare gli investimenti anche nelle ATI a cui, a causa del perdurare di questa situazione, è precluso l’accesso ai finanziamenti del PNRR e degli altri fondi europei, visto che gli esiti dei commissariamenti non hanno portato finora risultati tangibili. Quelli che ne fanno le spese, ancora una volta, sono solo i cittadini trapanesi che nel 2024 perdono risorse europee che potrebbero essere preziose per un ammodernamento delle reti idriche che versano in condizioni inaccettabili»..