Marsala, si alimentano le speranze di alcuni proprietari di case abusive
Il CGA rimette al vaglio della Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzione dell’art. 2, comma 3, della L.R. siciliana n. 15 del 1991 e, in via subordinata, dell’art. 23 della L.R. siciliana n. 37 del 1985.
Con sentenza del 25 gennaio scorso, il C.G.A. apre le porte della Corte Costituzionale a dei cittadini Marsalesi, assistiti dall’avvocato Michele Guitta del Foro di Trapani, che possono così sperare di salvare il loro immobile realizzato abusivamente all’interno della fascia di inedificabilità dei 150 metri dalla battigia in contrada Marausa.
Dopo oltre vent’anni di orientamento ormai consolidato, il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha deciso di sollevare e rimettere alla Corte costituzionale la questione di legittimità costituzione dell’art. 2, comma 3, della L.R. siciliana n. 15 del 1991 e, in via subordinata, dell’art. 23 della L.R. siciliana n. 37 del 1985.
L’avvocato Guitta, che da anni segue da vicino la questione, collaborando con l’Associazione àKasa, commenta così: Finalmente dopo innumerevoli tentativi un Giudice ha deciso di riporre alla Corte Costituzionale l’agognata questione dell’inedificabilità dei 150 metri dalla battigia, su cui per anni, sempre con interpretazione giurisprudenziale, si è determinata l’illegittimità dell’edificazione a dispetto del tenore letterale delle norme
L’associazione àKasa, che da anni cerca di tutelare gli interessi dei cittadini coinvolti nell’annosa vicenda sperando anche nell’intervento della Corte Costituzionale, attende la lettura del contenuto dell’ordinanza per verificare la possibilità di un intervento nel giudizio.
Redazione
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