La mossa Kansas City

A quanto pare è sempre più difficile trovare persone, specialmente tra i cosiddetti professionisti, che siano disponibili per candidarsi a Sindaco di una qualsiasi città. Non conviene economicamente e non conviene, ancor più, sobbarcarsi il sangue marcio che si fa con le cose che non vanno per colpa di una burocrazia, quella italiana e siciliana soprattutto, che spesso ti porta a fare malefiure. E devi mettere
in conto la possibilità che ti arrivi qualche avviso di garanzia per qualche ipotesi di reato tutta da verificare. Fare il sindaco, quindi, non è più qualcosa che alletta. Ci vuole davvero tanto amore e spirito di servizio. 
Se poi, vedi Trapani, ci metti pure il fatto che non sai se vai a scontrarti contro uno che ti può macinare elettoralmente (cioè Giacomo Tranchida) la voglia di provarci ti passa del tutto. 
Ed infatti sono in tanti ad aspettare la “mossa del cavallo” ad opera dell’attuale
sindaco di Trapani. Lui, Giacomino, li tiene tutti sospesi sul filo del rasoio: gli avversari politici e soprattutto i suoi alleati. Un giorno dice che può ricandidarsi a sindaco di Trapani, l’altro fa intendere che potrebbe candidarsi alla Regione. Li
tiene tutti in sospeso, in attesa di capire quale sia la scelta migliore non solo per lui ma anche per Daniela Toscano alle prese con una probabilissima ricandidatura.
E mentre tutti aspettano la “mossa del cavallo” da parte di un Tranchida che vuole
smarcarsi intelligentemente da una situazione critica, c’è chi sta pensando alla “mossa Kansas city”. Cioè, tu guardi di là e io ti fotto di qua..