C'era una volta, ora invece no

C'era una volta, ora invece no

C'era una volta, ora invece no.
Rimane solo una favola da raccontare ai bambini ai quali, con voce triste, racconteremo di come un tempo, qui, c'erano boschi ed animali. 

E quando loro ci chiederanno, come ha fatto mia figlia ieri pomeriggio, "papà, mamma, perchè le persone bruciano la natura?" a noi verrà voglia di dire soltanto che quelle non sono persone, poichè non sapremo precisamente come rispondere per dare una spiegazione plausibile.

Quelle, però, non sono persone.  Sono criminali della peggiore specie, bambini miei. Peggio dei mafiosi. 

Io, a Capaci e in via D'Amelio, luoghi dove i ricordi mi portano ancora alle narici l'odore di bruciato (carne umana) causato dalle bombe che hanno ucciso Falcone e Borsellino, c'ero. Ci andai con la troupe televisiva. E provavo rabbia, io giovane apprendista giornalista di appena 21 anni fremevo come tutti i siciliani per bene. Provavo odio, lo ammetto, per quei criminali che avevano ucciso e sporcato la Sicilia con quei gesti. 

Negli ultimi due giorni ho provato la stessa rabbia ma, forse perchè sto diventando vecchio, confesso che il sentimento mi sembra più forte e più vivo rispetto a quel 1992 maledetto. Una ragione me la sono data e cioè che allora come oggi, gli autori delle stragi erano ignoti ma con una differenza: lì sapevi che era stata, quanto meno, la mafia. I mandanti, almeno quelli, li potevi supporre se non dare per certi. Avevano nomi e cognomi, volti il più delle volte. E sarebbe stato solo questione di tempo ma li avremmo presi, come infatti avvenne.

Qui, invece, davanti a questa strage disumana che colpisce essere incolpevoli tra flora e fauna, non sai con chi prendertela. Cosa rispondi, dunque, a tuo figlio? Cosa puoi dire a una bambina di sette anni che ti chiede "Chi è stato?". 

Non puoi rispondere di certo, a tuo figlio o tua figlia, che sono stati dei pezzi di merda. Lo pensi, lo urli dentro di te, e poi tirando fuori la saggezza che in quel momento non hai rispondi che "sono degli assassini che non hanno rispetto di niente" e che è compito nostro proteggere quello che è rimasto e far rinascere nuovi alberi e nuovi arbusti in modo che nuovi animali possano trovarvi casa.

Ma menti ancora una volta, in un certo senso. Perchè se di criminali è la mano che ha appiccato il fuoco in questi due giorni, sia in Sicilia che in Sardegna, (e non v'è dubbio che di criminali trattasi), è certamente anche colpa nostra se è stato loro consentito di agire indisturbati. 

Colpa di chi amministra, in primis. A partire dalla Regione che non ha mai voluto davvero applicare le soluzioni individuate nel tempo. Tante belle parole, tanti "faremo", tanti "basta" ma, in fin dei conti, non è stato mosso un dito in maniera definitiva per contrastare quello che, ogni anno (porca miseria), avviene in Sicilia soprattutto. E lo sappiamo benissimo, anche con giorni di anticipo che arriverà lo scirocco e che servirà proteggere meglio il nostro (ormai ex) patrimonio boschivo. Ma ci trinceriamo dietro la burocrazia, dietro la mancanza di fondi, dietro i "faremo" e i "basta". 

Nel frattempo ci inventiamo progetti per ottenere fondi europei con i quali rimettere a nuovo pezzi di territorio in maniera che si possa continuare a dire "Noi abbiamo fatto questo e quello per il turismo". Perchè ormai la parola più abusata, in Sicilia, è turismo. Ma non ne comprendiamo affatto il significato. La ripetiamo come automi. E ci dimentichiamo che per essere attrattivi dobbiamo preservare la nostra terra. Quanti forestali abbiamo in Sicilia? Una caterva. 
No, sereni, non me la sto prendendo con i forestali. Troppo facile.

Me la prendo con chi non investe sul serio in materia di prevenzione e di sicurezza. Me la prendo con i sindaci, ad esempio. 

Non è più possibile stare inermi. Dite che la colpa è della Regione perchè spetta a lei la salvaguardia dei patrimoni boschivi, delle aree demaniali, il funzionamento della macchina burocratica ed amministrativa che porta, poi, ad un pronto intervento?

E voi, invece di lamentarvi come ogni anno, dove cazzarola siete stati? A lamentarvi? Perchè non mi pare di avervi visti sbattere i pugni, tutti i sindaci assieme, per ottenere maggiori attenzioni e protezione vera. Non mi pare di avervi visti incatenati davanti il Palazzo della Regione, mi pare invece di avervi letto nei comunicati o di avervi ascoltato durante le interviste... 

No, non funziona più così: la colpa è anche, e forse soprattutto, vostra. 

Quella degli incendi non è una calamità che non ci si aspettava. E' una certezza che avviene ogni anno, ogni due. E questi alberi bruciati, questi animali morti, questo odore acre di bruciato che mi porta ad odiare tutto il genere umano in questo momento, è colpa vostra.

Sono due giorni che non riesco a far scorrere le pagine di un qualsiasi social network per via delle tante, troppe, immagini sconcertanti che appaiono ad ogni clic. Mi chiedo voi come facciate a dormire sereni nei vostri letti invece che andare a rompere i coglioni alla Demanio, alla Forestale, ai Vigili del Fuoco, alla Regione, allo Stato al mondo intero per pretendere che DAVVERO si agisca per impedire tutto ciò. 

E se state pensando che questo mio dire sia solo banale e qualunquista, perchè non è roba semplice proteggere i boschi, allora è bene che sappiate che vivete voi nel mondo delle favole. E che sarebbe ora che vi svegliaste davvero. Perchè boschi, per le belle addormentate, non ne sono rimasti più.