E ora tocca a Musumeci

L'editoriale del Direttore sulla prima pagina del giornale di mercoledì 26 Ottobre 2022

In una maniera o nell’altra, Sebastia-Nello Musumeci la gatta da pelare sulla  dichiarazione di stato di calamitànaturale per le città siciliane colpite dal  maltempo di fine settembre ed inizio ottobre, non se la può scansare.
Da Ministro per il Mare e per il Sud, ritengo, non potrà fare altro che dare seguito a quanto disposto dal suo successore alla guida della Regione siciliana, cioè il  Presidente Renato Schifani. Il quale, va detto, ha dimostrato serietà (venendo a
Salinagrande e Trapani il primo giorno dopo il suo insediamento alla guida della
Regione) ed anche operatività. Ha fatto seguire alle parole (che, ad onor del vero, non ha pronunciato proprio per evitare di dire cose che non avrebbe potuto
mantenere) i fatti, dichiarando lo stato di crisi e di emergenza per le città sicilane
messe in ginocchio dalle precipitazioni meteorologiche, consentendo così un  veloce intervento strutturale là dove necessario.
Lo stato di crisi ed emergenza decretato da Schifani, però, non significa che
arriveranno i soldi per pagare quanti hanno avuto danni alle case, alle cose all’attività commerciale. Per quelli serve la dichiarazione di stato di calamità naturale da parte del Governo Nazionale. Alla Meloni, dunque, spetta
questo riconoscimento. Personalmente sono sicuro che Schifani farà sentire tutto il suo peso istituzionale nei confronti del Governo italico. Confido anche in Musumeci.
E confido anche nel fatto che, nel trapanese, si plachino determinate polemiche e si lavori per il futuro. Davvero e senza chiacchiere.