Primo di sQuola

L'editoriale del Direttore sulla prima pagina del giornale di mercoledì 14 Settembre 2022

Oggi suona la prima campanella dell'anno scolastico 2022/2023. Un ritorno alle lezioni in presenza con l’addio a Dad, mascherine e ad altre restrizioni anti Covid. I bambini possono stare con i banchi attaccati e possono fare ricreazione in santa pace senza sentirsi in colpa perchè, a turni alterni, c’è chi guarda e chi mangia. 
“È la scuola della ripartenza. Tutto il Paese ha bisogno di ripartenza, di guardarsi negli occhi. Il governo ha ritenuto che la fase di emergenza fosse conclusa. Abbiamo perso molto. Ma siamo pronti per ogni evenienza.Teniamo monitorata la situazione in ogni parte del Paese", così ha detto il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi. Ma s’è dimenticato di dire che, da troppi anni, la scuola italiana non è più sinonimo di formazione. S’è politicizzata e burocratizzata sin troppo e ha smesso di assolvere al ruolo che le è naturale.
Oggi è sempre più sQuola e non sCuola. 
Un po’ in diverse regioni d’Italia, ad esempio, assistiamo alle polemiche sul numero dei docenti e sull’assegnazione delle cattedre ai supplenti. Il Ministro Bianchi però dice che gli insegnanti non mancano... ci saremo inventati questo  malessere, probabilmente In effetti non ne abbiamo altri a cui badare... 
Oggi, però, anche in Sicilia si torna fra i banchi e dobbiamo provare ad essere fiduciosi. Non tanto nell’apparato scolastico in sè, distrutto da tempo - lasciatemelo dire ancora una volta - ma nel corpo docenti. Sono loro, un po’ come avviene con i Sindaci italiani, a doversi barcamenare per assicurare ai loro studenti (nostri figli e nipoti) un’istruzione adeguata ai tempi.
E quindi auguri soprattutto ai docenti per tutto quello che dovranno inventarsi, anche quest’anno, per non far venire meno la voglia ad uno solo dei loro studenti.