La premessa della promessa

L'editoriale del Direttore sulla prima pagina del giornale di mercoledì 08 giugno 2022

La premessa della promessa

L'apertura di oggi non poteva che essere dedicata allo strappo, ormai divenuto una vera e propria lacerazione, fra Giuseppe Guaiana e Giacomo Tranchida.

Dall'idillio nato in una calda estate di cinque anni fa (con vari incontri in contrada Fico di Valderice alla presenza di pochi ma fidati amici in comune) ne è passata di acqua sotto i ponti.  

Ormai sono nemici e, stranamente (considerato il suo solito aplomb), non ho ancora avuto modo di assistere ad attacchi con il bazooka da parte di Tranchida nei confronti di Guaiana. Il sindaco tace, per ora, e il secondo invece attacca. Ed anche a testa bassa. 

Dice Guaiana che “sta con i trapanesi che hanno perso la pazienza e la fiducia nell’attuale sindaco di Trapani”. 
Evidentemente Erice, sulla quale sia Guaiana che Tranchida sono impegnati elettoralmente ma su fronti diversi, è una specie di nuova Damasco. Sulla via per Erice, infatti,  Guaiana è stato folgorato e ha capito che Tranchida non è più quello che serviva o servirà per Trapani.
E se non è Erice che lo ha fatto rinsavire è merito (o colpa) di Palermo. Non la via per la nuova Damasco, dunque, ma quella per l’ARS. Oppure... Oppure è la via per Trapani che gli ha fatto cambiare idea. 

Ma vuoi vedere che, a prescindere da Erice e dalle Regionali, Peppe Guaiana si sta preparando la strada per la sua candidatura a Sindaco di Trapani?
I bookmakers locali lo danno, per intanto, come il vero vincitore sul campo della competizione ad Erice con la sua lista “Amo Erice”... lo vedremo.
Così come vedremo se alle premesse odierne seguiranno le promesse future.
Di guerra.