Sheik Jarrah, simbolo della resistenza palestinese

Sheik Jarrah, simbolo della resistenza palestinese

E’ diventato il simbolo del quartiere Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est. Il video che lo ritrae mentre viene allontanato dalla sua abitazione dalla forze di polizia israeliane in poco tempo è diventato virale. Lui è Mohamed El Kurd di 22 anni, scrittore e autore palestinese. Il minuscolo quartiere di Sheikh Jarrah è invece dove tutto è iniziato, provocando l’ennesimo attacco di Israele nella Striscia di Gaza, giustificato come legittima difesa dopo il lancio di razzi da parte di Hamas verso Tel Aviv.  Uno dei più brutali dal 2014. Dopo oltre una settimana di bombardamenti sulla Striscia, i morti palestinesi sono 217, di cui 61 tra bambini e adolescenti e 36 donne. Tra i tanti edifici distrutti dagli attacchi aerei anche l'unico ambulatorio per l'esame dei tamponi covid e la torre che ospitava gli uffici di Associated Press e Al Jazeera. Ma per capire il perchè di tutta questa violenza bisogna fare un passo indietro, allo scorso 10 maggio. 

Sono gli ultimi giorni del Ramadan. La moschea di Al Aqsa viene presa d’assalto dalla polizia israeliana che fa irruzione all’interno dell’edificio durante la preghiera. In un attimo è il caos. Vengono sparati proiettili di gomma e granate, 330 persone rimangono ferite. Le tensioni covavano già sotto la cenere, da quando gli israeliani avevano bloccato l’accesso ai palestinesi residenti fuori Gerusalemme diretti alla moschea per la preghiera durante il mese del digiuno, sacro per l’Islam, ma non solo. Al centro dell’assalto israeliano alla moschea, le proteste dei cittadini residenti nel quartiere Sheik Jarrah per impedire lo sgombero delle famiglie palestinesi ricercate dai coloni israeliani. Solo una piccola parte. Dal 1948 ad oggi sono circa 750 mila i palestinesi cacciati dalle loro case e trasformati in rifugiati. Tra le voci più popolari della protesta c’è quella di Mohammed El Kurd. Dopo la sua intervista, forte, in cui denunciava le violenze della polizia sui residenti e attaccava apertamente il governo di Israele, rilasciata alla Cnn, il giovane è stato allontanato brutalmente dalla polizia.  La storia della sua famiglia si incrocia a quelle di tante altre famiglie. La nonna nel 1948 fu costretta a lasciare la sua casa ad Haifa come tanti altri palestinesi, per fare spazio alle famiglie ebraico israeliane. Quell’evento viene ricordato con il nome di Nakba o catastrofe. Negli anni '50, il governo giordano, che controllava Gerusalemme est fino al 1967, ha istituito il quartiere per i rifugiati palestinesi, in coordinamento con le Nazioni Unite. Dopo la guerra dei sei giorni però, scoppiata nel ‘67, i coloni ebrei hanno iniziato a rivendicare quelle case, affidandosi ad un sistema giudiziario che, sostiene Mohammed El Kurd, in un'intervista rilasciata al giornale on line Vice,  “sancisce lo strapotere dei coloni per creare un sistema giudiziario che legalizza la pulizia etnica. Sheikh Jarrah non è il primo e non sarà l’ultimo quartiere a essere rubato e distrutto con la violenza o la collusione tra stato e coloni. A Silwan (quartiere nella Gerusalemme Est occupata) più di 100 case stanno per essere demolite e 1000 persone finiranno per strada. Nelle colline a sud di Hebron interi paesi sono stati dichiarati “zone militari”. E ci sono di continuo abitanti che vengono espropriati e cacciati dalle loro terre attraverso un’operazione di pulizia etnica. Tutto ciò - conclude il ventiduenne -  non finirà di certo qui, e non si tratta solo di Sheikh Jarrah. Il problema è il colonialismo di Israele in Palestina, e mi sembra che le persone se ne stiano rendendo conto”. 

Le leggi israeliane che consentono di fatto la cacciata dei palestinesi dalle loro case sono due:  La prima è la Absentees’ Property Law, approvata nel 1950 che stabilì che lo Stato di Israele assumeva il controllo dei beni di tutte le persone che avevano lasciato il territorio alla fine del 1947. Che fossero scappati di propria volontà, cacciati dall’esercito o perseguitati dalle milizie sioniste, non aveva alcuna importanza. L’altra legge decisiva è la Legal and Administrative Matters Law del 1970 che  stabilisce che le proprietà requisite dallo Stato ebraico nel 1947 possano essere trasferite solo ad ebrei. Frattanto non si arrestano i bombardamenti sulla striscia di Gaza e il lancio di razzi di Hamas verso Tel-Aviv. 

(Guarda il video dell'allontanamento di Mohammed El Kurd dal suo quartiere)

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