Sicilia terra di sentimenti estremi: terra di odio e d’amore

La Sicilia in musica, Teatro di Segesta Festival: “Cavalleria Rusticana”

Sicilia terra di sentimenti estremi: terra di odio e d’amore

di Antonio Carcerano

Il Teatro di Segesta è un luogo prodigioso, magico, unico. Un luogo Benedetto dal dono dell’eternità.

Si rimane attoniti di fronte a tanta bellezza architettonica delle rovine, a quelle pietre che si stagliano su quell’impareggiabile sfondo, che ha supplito anzi ha costituito una scenografia rurale mozza fiato per “Cavalleria Rusticana”.

È sempre difficile aggiungere qualcosa su un’opera come “Cavalleria rusticana”, il capolavoro assoluto di Pietro Mascagni, tra le più famose dell'opera lirica, quella che maggiormente rappresenta la Sicilia nel panorama lirico internazionale.

La storia passionale di Turiddu Macca, che riesce sempre prodigiosamente a riannodare i gusti del pubblico, anzi del grande pubblico.

A Vizzini, (come recita la trama) tutti sono pronti per festeggiare la Santa Pasqua che sfocerà poi in la Mala Pasqua.

Santuzza è inquieta, ella ha capito che Turiddu, il suo grande amore, si è messo insieme a lei solo per far ingelosire Lola, la sua ex-fidanzata che lo ha abbandonato per mettersi con Compare Alfio.

Quando ha la conferma, Santuzza, accecata dalla gelosia, rivela tutto ad Alfio, il quale ucciderà il rivale durante il duello.

Sia Santuzza, pentitasi, che Mamma Lucia, amorevole madre di Turiddu, fanno di tutto per fermarlo.

L’urlo di una compaesana, (che nel testo di Verga si chiama Gna Puzza), grida: Hanno ammazzato Compare Turiddu!“!!

Un grido che gela il sangue e conduce lo spettatore, l’orchestra e la storia verso la catarsi finale. “Cavalleria Rusticana” è l’opera verista più conosciuta e mediatizzata in tutto il mondo.

Un testo capace di far interagire insieme una serie di temi; narrativa, teatro e melodramma.

L’opera riesce a trasmutare la grezza realtà rappresentata in messaggio che diviene universale.

Noi siciliani, è noto, siamo focosi, passionali, gelosi, come testimoniano anche altre storie quali per esempio quella delle Teste di Moro che adornano i nostri balconi. Un’opera passionale, estremamente violenta e dolce allo stesso tempo, come dimostra il celebre Intermezzo, che in ambito cinematografico è stato usato come colonna sonora, ha fatto da sfondo ad una delle più celebri scene della storia del cinema nel film “Il Padrino”.

Ciò che mi colpisce di questa dolcissima melodia ogni volta che la riascolto è la grande potenza evocativa, capace di ricreare nella mente l’immagine dell’assolato paesaggio siciliano. Gli archi eseguono una grande passionale melodia all’unisono, rinforzata dall’organo e punteggiata dall’arpa, con un piccolo ‘lamento’ dell’oboe, di grande afflato lirico.

I siciliani, come è noto a tutti sono un popolo passionale e così alla stessa maniera lo è Turiddu Macca e Compare Alfio.

La loro contesa per il cuore della bella Lola ha raggiunto il suo apice: appena la sera prima, si erano giurati vendetta attraverso il simbolico gesto del bacio di sfida.

L’evento decisivo, pugnali alla mano, accade in un batter d’occhio: Turiddu sembra risultare vincitore, ma a spuntarla, con un ultimo colpo di reni, è Alfio, che uccide il proprio avversario e riscatta l’onore perduto.

Si conclude così Cavalleria Rusticana, con questa esplosione di passionalità e ineluttabilità, sempre al limite tra sottomissione ai propri impulsi più deteriori ed autocompiacimento nel proprio egoismo. Tratta da una delle novelle più celebri e apprezzate di Giovanni Verga è in grado di catalizzare vili SENTIMENTI: la violenza, la vendetta, la gelosia, il sangue, in «quelle lotte che formano per i siciliani la nostra croce e delizia», il tema del delitto d’onore. L’amore possessivo e le disastrose conseguenze della gelosia e della menzogna.

Il personaggio di Compare Turiddu non fa eccezione a questa regola.

Egli, infatti, non accetta la relazione nata durante il suo servizio militare tra la sua ormai ex innamorata Lola e compare Alfio e così decide, più per orgoglio personale e forte senso di rivalsa, di attirare a sé le attenzioni della ormai donna sposata tramite un trucchetto vecchio come il mondo: il suscitare la sua gelosia.

Cavalleria Rusticana è una di quelle opere rarissime di uno scrittore che come la pietra degli alchimisti trasforma miracolosamente in oro tutto ciò che tocca.

Le due opere, (separate dalle differenze che esistono tra parola e immagine sonora, tra scritto e visuale accompagnato dalle note) si specchiano l’una nell’altra, si rafforzano vicendevolmente nell’intensità del messaggio che comunicano, nella brutalità di una sorte che si compie e quasi si impossessa, come pedine, degli ignari protagonisti.

Il diverbio tra due grandi personalità è sfociato, oltre le loro intenzioni, in una relazione, in un dialogo dove ognuno afferma la propria identità e al tempo stesso conferma quella dell’altro.

Stasera a Segesta ho assistito alla visione di un tassello alla cultura, di cui essere grati. Grati al Teatro di Segesta Festival ed al suo Direttore Artistico Nicasio Anzelmo, di cui mi onoro di essere amico.

All’ombra del Tempio nella notte di San Lorenzo circondato da una natura immutata, su quelle pietre ho rivissuto sentimenti, miti, ed eroi.