Il mercato finanziario è il più grande architetto del mondo … e lo spread è il suo compasso
Oggi, al mercato del pesce, si parla di finanza
Non potevo esserne certo, ma ero seriamente convinto che appena si fosse aperta una crisi di Governo, sarebbe tornato, come da tradizione, l’incubo spread. Lo spread, quel mostro finanziario incubo dei popoli risparmiatori. Quel mostro finanziario nemico del piccolo risparmio italiano e strumento di arricchimento dei grandi capitalisti e degli speculatori.
Certamente non avrebbe potuto spingersi fino ai livelli del 2011, quando si consumò il colpo di stato finanziario nei confronti dell’ultimo Governo Berlusconi, ma ritenevo molto probabile che lo spread potesse raggiungere i livelli di Agosto 2019, durante la crisi della versione populista del primo Conte.
Invece no. Nulla di tutto questo. Nessuna catastrofe finanziaria, nessun movimento in vertiginosa salita. Eppure siamo in piena crisi di Governo. L’ennesima.
In pochi anni lo spread ha scalato ogni gradino nella scala dei valori finanziari, diventando il coefficiente più conosciuto e temuto dal popolo italiano. E’ un’entità tanto inconsistente quanto potente; capace di sgretolare l’economia reale a vantaggio esclusivo dell’economia finanziaria, ma in grado anche di influenzare le decisioni politiche di una democrazia.
Spesso mi capita di sentire giornalisti di alto livello dire che l’impennata dello spread brucerebbe milioni di euro. Ed ogni volta mi chiedo come sia possibile pensare che i soldi si brucino. I soldi possono soltanto passare di mano in mano. Pertanto vale solo una regola: i titoli di stato perdono valore mentre gli speculatori si riempiono le tasche.
Avete mai riflettuto sul fatto che il 2020 è stato annus horribilis per le economie reali di tutto il mondo, mentre tutti i mercati finanziari, in particolare quelli fortemente aggressivi, hanno realizzato profitti stratosferici?
La verità è che si offende l’intelligenza della gente quando si contrappone l’economia reale, fatta di piccole spese quotidiane, di carovita, di esose tasse e disagi popolari di ogni tipo, all’economia finanziaria, capace soltanto di creare denaro senza produrre alcunchè.
Lo spread è un guinzaglio dorato di cui è proprietario il più violento ed improduttivo dei mercati, quello finanziario. Un fantasma che si materializza quando bisogna colpire quei popoli pronti ad alzare la testa; e che scompare magicamente quando il rischio si allontana.
Che sia un bene oppure un male lo lascio decidere a voi; ma certamente questa volta i nostri risparmi sono salvi.
Chiudo con una semplice riflessione: quando i soldi si mischiano alla politica, è sempre la politica a soccombere.