Il Venerdì Santo a Trapani e il rito della Discesa dalla Croce (VIDEO)

Il Venerdì Santo a Trapani e il rito della Discesa dalla Croce (VIDEO)

Di Pamela Giacomarro e Giovanni Cammareri

Un rito antico, suggestivo, che nel tempo ha rischiato di essere dimenticato, schiacciato dalla più celebre processione dei Misteri,  la "Discesa della croce", "a scinnut'a croci Santamara Gesù". La celebrazione, che si svolge all'interno della chiesa Santa Maria del Gesù, nel cuore del centro storico di Trapani, si apriva in passato con il commento delle ultime sette parole pronunciate da Gesù morente sulla Croce (le tre ore d'agonia), poi la statua snodabile del Cristo morto veniva "scesa" dalla croce, deposta su un lenzuolo bianco e portata in processione per la navata della chiesa. Oggi, il rito è preceduto dalla Santa Messa. La cerimonia, come spiega lo storico Giovanni Cammareri nel suo libro "L'odore della cera", fu introdotta dai Gesuiti. La celebrazione, ancora oggi in Spagna rimane diffusissima e, in talune città come Valladolid soprattutto, ma anche a Leon, Astorga, Alcalà del Rio, rappresenta un'azione rituale fondamentale del Viernes Santo. La chiamano Desenclavo, las Siete Palabra~ Descendimiento. Soppresso l'Ordine dei Gesuiti  nel 1773, a curare il rito furono i Padri Francescani Minori Osservanti. La rappresentazione, religiosa e scenica insieme, parrebbe la frammentazione del dramma sacro di Filippo Orioles, "Il riscatto di Adamo nella morte di Gesù Cristo", edito nel 1750 e modificato da Salomone Castelli nel 1783. A Trapani venne rappresentato fin dal 1756, ma verosimilmente servì soltanto a immettere elementi teatrali alla funzione rigidamente religiosa e austera già proposta dai Gesuiti fin dai primi del '600. Fino agli anni sessanta "La discesa della Croce" precedeva l'uscita dei sacri gruppi dei Misteri.  L'anticipazione dell'uscita della processione del Venerdì Santo ha fatto sì che per un lungo periodo i due eventi si sovrapponessero, traformando l'antico rito in una celebrazione di nicchia. Solo nel 2015 il vescovo Fragnelli ha deciso di anticipare la "Discesa dalla Croce" alle 12,00 per consentire a tutti di prendere parte a questo toccante momento. 
Un tuffo nel passato
Nell'anteguerra si allestiva al centro del presbiterio lo scenario del Golgota. Fissata nella confluenza di un assemblaggio formato da quattro spicchi triangolari di sughero (che divenivano un quadrato), dava così l'impressione di essere piantata sopra un piccolo promontorio. Ai lati della croce le statue dell'Addolorata e di san Giovanni; una simulazione di temporale, con tuoni e lampi, accompagnava il momento della morte, al conclusivo "tutto è compiuto" e il reclinarsi della testa del Messia. Le sovrapposizioni teatrali inerenti al dramma sacro, continuavano perciò ad affiorare in un contesto tuttavia religioso, di sicuro toccante. Il commento ad ognuna delle Sette Parole pronunciate dal Cristo sulla croce suscitava parecchia attesa, unitamente alla curiosità attorno al predicatore prescelto di anno in anno, cui spettava l'arduo compito di commuovere. 
Oggi in tempo di pandemia, il rito è stato celebrato secondo le restrizioni imposte dal decreto per il contenimento del covid 19. Ingresso contingentato in chiesa, mascherine e distanziamento. Ad officiare la funzione, il vescovo Pietro Maria Fragnelli. Al termine, non si è svolta la processione fino a piazzetta Purgatorio. Anche quest'anno i Misteri non usciranno. Il Vescovo si è incamminato verso la chiesa del Purgatorio dove, alle 14,00 si terrà una breve preghiera a porte chiuse. 

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