Ultimo giorno di scuola. Presidi e docenti concordi: “È stato un anno faticoso per tutti”  

Ultimo giorno di scuola. Presidi e docenti concordi: “È stato un anno faticoso per tutti”  

“È l’ultimo giorno di scuola di un anno scolastico che ha quasi del surreale. Oggi finisce un anno che ha visto la Scuola e tutte le sue componenti, affrontare mille difficoltà legate alla pandemia. Ad ogni livello si sono subite le ripercussioni della presenza del virus e più di una volta siamo stati messi a dura prova”. Lo afferma la dirigente dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII di Paceco, Barbara Mineo, mentre Ornella Cottone, dirigente dell’Istituto “Bassi Catalano” di Trapani, evidenzia che “un anno scolastico così complesso come quello appena trascorso, ha richiesto indicibile energia e tanti sacrifici al personale della scuola e agli alunni tutti”.

Già lo scorso anno, nella fase iniziale della pandemia, le scuole avevano dovuto fronteggiare l’emergenza per alcuni mesi, fino all’inizio delle vacanze estive, ma l’anno scolastico appena trascorso è stato il primo (si spera anche l’ultimo) vissuto per intero, da settembre a giugno, tra ingressi e uscite contingentate, didattica a distanza e altre misure di contenimento dell’epidemia; la frequenza scolastica, tra presenze e Dad, è stata spesso altalenante, resa incerta dall’andamento dei contagi e dai colori assegnati periodicamente alla regione.

“Non è semplice descrivere l’anno scolastico che volge al termine e non lo è per più di un motivo: – è la considerazione di Elide d’Atri, docente di sostegno alla Bassi Catalano – perché arriva dopo un anno che ha sconvolto l’umanità; perché ci ha visti impegnati a cercare di garantire ai ragazzi una scuola in presenza, com’era giusto che fosse, e al contempo assicurare a noi docenti e loro un contesto in cui svolgere il lavoro in sicurezza; perché abbiamo dovuto affrontare lo scompiglio interiore che l’esperienza della clausura forzata ha portato nelle vite degli adolescenti”.

Barbara Mineo ricorda “la solitudine degli alunni durante i periodi di isolamento, le difficoltà di connessione, le famiglie indigenti ancor più provate dalla mancanza di lavoro; alunni che hanno tentato ad ogni costo di rimanere aggrappati alla mano che i loro docenti hanno sempre teso loro, altri che quella mano l’hanno lasciata perdendosi lungo il cammino”, e ricorda anche “docenti stanchi, provati ma mai demotivati, sempre pronti dietro le mascherine a regalare un sorriso ai loro studenti perché la scuola è casa, la scuola è famiglia e mai come quest’anno i nostri ragazzi avevano bisogno di sentirsi parte di quella comunità che è stata in grado, nonostante tutto, di sostenerli nel loro percorso di crescita”. “Nonostante fatica e stress abbiano travolto, e in alcuni casi stravolto, gli addetti ai lavori, – afferma Ornella Cottone – la scuola non si è mai fermata, contrastando la diffusione del virus con la piena collaborazione delle famiglie”.

L’attività didattica è stata anche ostacolata da sporadici focolai ed improvvise chiusure di aule e plessi per le sanificazioni; situazioni che sono state fronteggiate dai dirigenti scolastici attraverso continui contatti con il Dipartimento di prevenzione dell’Asp per monitorare i casi sospetti e i positivi accertati nelle scuole. Le attività didattiche, grazie ai protocolli anti-Covid opportunamente predisposti, si sono svolte in presenza per tutti i tre ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di I grado); solo in alcuni casi è stato necessario attivare percorsi di Didattica Digitale Integrata per garantire la fruizione delle lezioni anche a distanza. “I Consigli di classe, già operativi su piattaforma dedicata, sono stati in grado di non lasciare indietro nessun alunno” sottolinea la dirigente Cottone, parlando di “un bilancio che è indubbiamente positivo”.

Il ricorso alla didattica a distanza si è reso necessario, per una decina di giorni, anche per i docenti della sezione musicale della “Bassi Catalano”, che svolgono lezioni pomeridiane con uno studente alla volta. “Ma le difficoltà non sono mancate anche in presenza” racconta Gaetano Coppola, docente di flauto traverso nella sezione G dell’istituto, insieme a Daniela Gigante (pianoforte), Maria Rosa Gervasi (chitarra) e Vito Amato (percussioni).

“Non abbiamo avuto i problemi grossi della mattina con l’ingresso contingentato di tutte le classi – ricorda – ma l’attività didattica è stata certamente complicata dal distanziamento e dall’impossibilità di avere un contatto con l’allievo e lo strumento; in più, per le lezioni di flauto traverso, abbiamo fatto ricorso ad un pannello di plexiglass, perché lo studente deve necessariamente togliere la mascherina per soffiare nello strumento”. “Ma per il secondo anno consecutivo è saltato il concerto di fine anno, oltre a quello di Natale, – è il rammarico di studenti e docenti esposto da Gaetano Coppola – perché era impossibile far suonare contemporaneamente 70 bambini; quindi abbiamo tenuto quattro singoli saggi, con distanziamento e pubblico ridotto al minimo”.

“Il saggio conclusivo delle classi di strumento musicale, attraverso il quale gli alunni hanno dato prova di quanto appreso, nonostante le restrizioni”, è ricordato anche dalla dirigente “tra le attività che hanno riscontrato l’entusiasmo dei nostri studenti proprio perché svolte in presenza”; Ornella Cottone cita anche “il potenziamento sportivo, attività gratuita per le classi della scuola secondaria conclusasi con attività di gioco a squadre; una mostra creativa, allestita in sede centrale grazie alle mani preziose dei nostri studenti, sviluppata nell’ottica dell’educazione ambientale ed orientata al riciclo dei materiali. Concluderemo l’anno scolastico con le attività del progetto “Ri-creiamoci” che mira, appunto, a ricreare nei bambini uno stato di benessere - messo duramente alla prova dalla pandemia - e a favorire il rafforzamento delle loro competenze di base in un contesto ludico e divertente in seno a un campus estivo e a un gruppo sportivo”.

“Con rinnovata passione – conclude Ornella Cottone – ci auguriamo di programmare le attività per il prossimo anno scolastico, augurandoci di poterlo vivere con altrettanto impegno ma con maggiore serenità”.

Elide d’Atri rileva anche “una nota positiva: l’entusiasmo che adesso, alla fine di un anno che si è addossato anche le difficoltà di quello passato, scorgiamo nei nostri alunni che si apprestano ad affrontare i loro primi veri esami. In questi ultimi giorni di scuola ci hanno spesso sorpreso con riflessioni ricche di speranza per il proprio futuro e questo è stato motivo di grande commozione e anche di un pizzico di orgoglio”.

“Chiudiamo l’anno con la speranza che a settembre si possa ricominciare a vivere a pieno la scuola, con tutte quelle attività che non si sono potute realizzare e che i ragazzi desiderano riprendere. – auspica in conclusione la dirigente Barbara Mineo – Vogliamo crederci con forza, i nostri studenti devono rincominciare a progettare il loro futuro”.