Paceco: individuati e arrestati gli autori della violenta aggressione in centro dello scorso dicembre

Paceco: individuati e arrestati gli autori della violenta aggressione in centro dello scorso dicembre

I Carabinieri della Stazione di Paceco, al termine di una mirata attività di indagine, hanno arrestato 3 persone, in esecuzione dell’Ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trapani, ritenuti responsabili dei reati di rapina pluriaggravata, incendio, danneggiamento e minaccia aggravata in concorso. Le indagini dei Carabinieri sono state avviate in seguito all’aggressione con furto d’auto subita da una coppia di coniugi di 59 e 60 anni, avvenuta a Paceco all’inizio del mese di dicembre scorso. In quella circostanza tre giovani, a seguito di un precedente diverbio per futili motivi, si erano appostati sotto casa delle vittime colpendo con calci e pugni il portone d’ingresso in vetro e alluminio fino a sfondarne la vetrata. I tre, notato l’uomo che rientrava a casa a bordo della propria autovettura, allertato di quanto stava accadendo dalla moglie, si sono avvicinati costringendolo a scendere dall’auto in modo che, mentre due giovani lo inseguivano colpendolo ripetutamente con un manganello telescopico, il terzo complice si appropriava dell’auto lasciata incustodita con le chiavi inserite. I tre erano poi riusciti a fuggire facendo perdere le proprie tracce. A quel punto la vittima ha allertato i carabinieri impegnati in quel momento in un altro intervento dopo il ristrovamento di un'auto in fiamme. Dagli accertamenti deffettuati su lposto dalla pattuglia è emerso che si trattava dello stesso veicolo rubato nel corso dell'aggressione. Grazie alle analisi dei video delle telecamere di videosorveglianza, i militari dell'Arma sono riusciti ad identificare i responsabili. Si tratta di tre giovani, tutti residenti a Paceco di 18, 21 e 19 anni. La competente Autorità Giudiziaria, condividendo in pieno gli esiti investigativi raggiunti dai militari dell’Arma, ha sottoposto i tre giovani alla misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.