Ambiente. Corrao (Greens): 'Fari dell’UE puntati sulla Riserva Isole dello Stagnone'

L’eurodeputato siciliano: "Le autorità competenti intervengano come indicato dalla Commissione UE"

Ambiente. Corrao (Greens): 'Fari dell’UE puntati sulla Riserva Isole dello Stagnone'

La Commissione UE ha finalmente puntato i fari sulla riserva Isole dello Stagnone, che negli ultimi anni è più colpita da una pressione antropica insostenibile, tra abusi edilizi, incendi e abbandono di rifiuti. In seguito all’interrogazione da me depositata sullo stato di degrado del sito, che appartiene alla rete Natura 2000, la Commissione Europea ha finalmente preso in carico il caso, inviando un monito forte e chiaro alle autorità competenti: Adottare tempestivamente le misure opportune per evitare il degrado della riserva, seguendo la legislazione europea e gli orientamenti nazionali e regionali. Mi auguro che le autorità competenti accolgano con responsabilità e serietà l’intervento della Commissione Europea”. A dichiararlo è l’eurodeputato siciliano Indipendente del gruppo Greens/EFA Ignazio Corrao rendendo nota la risposta della Commissione UE sul caso della Riserva dello Stagnone di Marsala, in seguito all’interrogazione sullo stato di degrado dell’area naturalistica.

La Commissione UE - spiega Corrao - è stata molto chiara sul da farsi, anche per quanto riguarda la necessità di una valutazione di incidenza, che è un passo obbligato laddove ci siano incidenze significative di un progetto su un sito Natura 2000, esattamente come lo Stagnone. Cosa affatto non scontata, considerato che ciò non è avvenuto per una serie di attività che hanno inciso pesantemente sulla Riserva dello Stagnone. Infine, la Commissione UE ha richiamato le autorità italiane competenti alla loro funzione di garanzia e attuazione delle norme, affinché il sito dello Stagnone sia adeguatamente protetto, gestito e se necessario, ripristinato”.

Auspico dunque - conclude Corrao - che questa attenzione da parte dell’Europa, spinga tutti i soggetti coinvolti nella tutela di uno dei pezzi pregiati delle aree naturalistiche siciliane, che da troppo tempo è allo sbando, senza un comitato scientifico né sentieri naturalistici, senza vigilanza né interventi di tutela della biodiversità della laguna”.