Trapani solidale con il popolo afgano

Ieri manifestazione a Torre di Ligny

Trapani solidale con il popolo afgano

Trapani, come molte città italiane, ha deciso di non rimanere in silenzio – dopo le atrocità avvenute in Afghanistan – aderendo alla marcia globale per le donne afghane, promossa da i giovani di The Economy of Francesco. La manifestazione s'è svolta ieri, con inizio intorno alle 19: luogo prescelto per manifestare è stata Torre Ligny.

A promuovere l’iniziativa è stata l’Azione cattolica di Trapani e poi colta con grande entusiasmo e impegno dalla Commissione delle Pari Opportunità di Trapani e dall’intera amministrazione comunale, oltre a numerose associazioni come il Luglio Musicale Trapanese.

Di fronte a Torre Ligny – simbolo di unione e condivisione dato dall’incontro dei due mari – le donne portano dei cartelli bianchi con gli hashtag della manifestazione come #Afghanistancalling.

Oltre alla voce di numerose donne, è stato lasciato spazio alla musica: brani come "l’Inno alla gioia" di Beethoven, "Va pensiero" di Giuseppe Verdi, "Imagine" di John Lennon e "La vita è bella" di Piovani – che negli anni hanno portato avanti ideali di fratellanza e amore universale – sono stati eseguiti per dare speranza e forza a tutte le donne.

«La giornata di oggi nasce dalla richiesta di dare voce a chi non ne ha e come Commissione della Pari Opportunità non potevamo restare indifferenti».

Così, con queste parole, ha avuto inizio l’evento trapanese tramite il quale si vuole arrivare a tutti i cuori dei trapanesi e del mondo che sta guardando, invitandolo a non rimanere inerte dinanzi alle atrocità subite dalle donne afghane.

Dopo la caduta di Kabul, avvenuta lo scorso 15 agosto, in Afghanistan è stato dichiarato l’Emirato islamico. Con la presa del potere da parte dei talebani, l’incolumità di tutte le donne e bambine afghane è inevitabilmente a rischio. Per quanto i talebani hanno portato avanti la volontà di voler dare spazio a una politica più aperta e inclusiva, il pericolo che i diritti conquistati vadano in fumo è molto alto.

Questa è una triste consapevolezza che le donne afghane hanno e seppur alcune di loro sono rimaste in silenzio, per paura e terrore, un gruppo di attiviste – quando i talebani hanno dichiarato la loro presa al potere – si sono mobilitate per far sentire la loro voce.

Molte sono stati le richieste di aiuto. Dopo la presa di Kabul, tante donne afghane attraverso i social hanno invitato chiunque a non rimanere inerte e in silenzio di fronte al terrore che sta vivendo il loro Paese. Annunci come quello della giovane ragazza intervistata dalla giornalista Masih Alinejad – in cui viene sottolineata la paura delle donne afghane di essere dimenticate e uccise – sono diventati virali tanto da raggiungere ogni parte del mondo. Molte donne forti «ora saranno obbligate a inchinarsi alla sharia» perché «nessuno si preoccupa per noi. Non contiamo nulla, solo perché siamo dell’Afghanistan».

«Nessuno ha il diritto di costringere un essere umano a essere annullato nella storia». Il ricordo e la memoria della storia di queste donne è quello che vuole lasciare questo evento. Le azioni non devono essere solo pratiche ma anche culturali, politiche sociali ed economiche.

È importante che tutti i paesi e le commissioni internazionali intervengano e prendano visione del pericolo che si sta incorrendo. Questa iniziativa dallo slogan «TOGETHER WE STAND!», che coinvolge tutte le città d’Italia, vuole essere il focus sul mondo arabo.

«Le donne afghane esistono e vanno aiutate. Tutti «i paesi del G20 devono essere pronti a collaborare nel concreto dando l’opportunità di poter vivere ed esistere» ha sottolineato nel suo intervento il sindaco Tranchida.

Il blu è il colore scelto per questa iniziativa, poiché è il colore usato nel classico burqa afghano. Da simbolo liberticida, però, oggi vuole appropriarsi di messaggi di libertà, contrastando il silenzio che rappresenta.

«Trapani è una città bagnata dei due mari ad oggi ha il colore che non vuole essere invisibile».

Trapani solidale con il popolo afgano

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