"Quelle perizie non sono rispondenti agli audio": colpo di scena nel processo Scrigno
Il Tribunale vuole vederci chiaro
- Cronaca
- Trapani
- Nicola Baldarotta
- 4 anni fa 15 nov 2020 Tot.236
Colpo di scena in un dibattimento processuale che vede alla sbarra alcuni presunti esponenti delle famiglie mafiose del trapanese ed anche l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello.
Tutto nasce a seguito della nota di tre sostituti Procuratori del 12 novembre scorso: viene segnalata la non perfetta rispondenza delle trascrizioni, da parte di un perito tecnico incaricato, di alcune registrazioni dei dialoghi di conversazioni ambientali; viene anche evidenziata la confusa identificazione degli interlocutori, fatto che renderebbe assai problematica l’attribuzione delle frasi ai dialoganti e, infine, viene sottolineata la mancata comprensione da parte del perito di espressioni dialettali il cui significato sarebbe stato del tutto stravolto.
I tre sostituti procuratori che hanno sollevato il problema hanno chiesto al Tribunale di procedere ad una verifica autonoma attraverso l’ascolto diretto dei file audio in modo da accertare se il perito abbia utilizzato strumentazione idonea alla comprensione piena dei dialoghi. Considerato che la prossima udienza del processo “Buzzitta e altri”, scaturito dall’operazione denominata “Scrigno”, è fissata per il 15 dicembre i magistrati chiedono una attenta verifica del lavoro svolto dal perito.
Il Tribunale, dunque, presieduto dalla dottoressa Daniela Troja, ha ordinato al perito in questione di sospendere la propria attività di trascrizione, di consegnare tutti i supporti informatici trascritti e non trascritti unitamente a qualsiasi altro documento relativo al processo in corso. La dottoressa Troja ha anche chiesto al PM di consegnare la lista dei decreti forniti al perito e di quelli di cui intenderà chiedere trascrizione.
Il presidente del Tribunale ha anche ritenuto di dover anticipare l’udienza del prossimo 15 dicembre al più vicino giorno 19 novembre, ed ha ordinato al perito di essere presente in aula.
Nicola Baldarotta
Inizia a calpestare gli studi televisi e le redazioni dei giornali nell'oramai lontano 1991. Più che un giornalista d'assalto lui ama definirsi un "giornalista col buon senso". Anche estetico.