Unione delle Maestranze, la crisi è servita

Da oggi è ufficiale: fuoriescono i ceti dei Falegnami, dei Fornai e dei Pastai

Unione delle Maestranze, la crisi è servita

"In base a quanto stabilito dall’articolo 24 dello statuto che regola l’Unione Maestranze, si comunica la volontà del recesso del vincolo associativo dalla stessa da parte dei seguenti Sacri Gruppi: “La coronazione di spine” – Ceto Fornai; “La sollevazione della Croce” – Ceto Falegnami, Carpentieri Navali, Carradori e Mobilieri; “L’Urna” – Ceto Pastai."

La crisi in seno all'Unione delle Maestranze viene spiegata così, nel breve comunicato stampa diramato questa mattina e con il quale viene ufficializzato quanto era stato da noi anticipato la scorsa settimana.

L’Unione Maestranze che cura la Processione dei Misteri, dunque, si assottiglia. In un primo tempo, fra i dissidenti, c'erano anche i Barbieri i quali, hanno subito precisato di non essere certi di voler lasciare l'Unione delle Maestranze ed infatti, oggi, non sono annoverati fra i dissidenti. Falegnami, Fornai e Pastai si affiancano al ceto del Popolo che aveva già abbandonato l'Unione due anni fa.

A giorni sarà ufficializzato un nuovo sodalizio, una specie di Unione delle Maestranze bis.
La decisione inerente la fuoriuscita dall'unione delle Maestranze è maturata nel corso di una riunione nello studio di un noto avvocato trapanese.
Ma la domanda da porsi è: perchè questa decisione?
Nessuno lo dice chiaramente ma è per via dell'imminente rinnovo delle cariche ai vertici dell'Unione delle Maestranze che lo scontro finale sta avendo luogo.
Giuseppe Lantillo, come noto, ha terminato il suo incarico triennale e ha deciso di non rimettersi a disposizione. Il suo posto, così dicono i rumors, è ambito dall'architetto Giovanni D'Aleo sul quale, però, non tutti convergono. Ed ecco, dunque, che la frittata è servita ...