San Vito Lo Capo, parlate di tutto tranne che di LGBT

Disertata in massa la presentazione del libro del giornalista Maurizio Macaluso che tratta i temi dell'omosessualità

San Vito Lo Capo, parlate di tutto tranne che di LGBT

San Vito Lo Capo preferisce parlare di mare, di couscous, di turismo e di tanto altro. Ma, a quanto pare, non è pronta ad affrontare tematiche complesse ed attuali come quelle legate al mondo LGBT.

Ieri sera, purtroppo, la meta turistica più amata della Sicilia Occidentale ha toppato. Era in programma, nell'ambito della manifestazione letteraria "Scirocco Pride", l'incontro con il giornalista Maurizio Macaluso autore di diversi libri che toccano la sensibilità (dalla pedofilia alla omosessualità). In particolare Macaluso avrebbe dovuto soffermarsi, dialogando con la giornalista Ornella Fulco, sul suo libro intitolato "Di domenica" che affronta la questione dell'omosessualità. 

Ma la platea è rimasta vuota. L'incontro è saltato perchè nessuno è andato ad assistere. 

Macaluso racconta il fatto così: "Ieri sera a San Vito lo Capo era in programma la presentazione del mio libro "Di domenica". Doveva essere lo spunto per un confronto sul tema dell'omofobia. 
Avrei voluto parlare delle due ragazze lesbiche aggredite da un uomo pochi giorni fa a Castel San Giorgio. Di Sara, giovane transgender, colpita con pallini di gomma a Pompei. O, ancora, di Antonio, titolare di un bar, attivista dei diritti lgbt, picchiato da tre fascisti. Ma non ho potuto farlo.
Nessun cittadino ha sentito il dovere di partecipare a questo incontro. Nemmeno i tanti omosessuali e lesbiche che dovrebbero avere a cuore questo argomento.
Ma l'aspetto sconcertante è che anche gli organizzatori non erano presenti. Nessun rappresentante di Scirocco Pride ha sentito il dovere di presenziare. Anche l'amministrazione comunale di San Vito lo Capo, che aveva annunciato in pompa magna di sostenere l'incontro, era assente. L'assessore si è defilato e non ha delegato nessuno a rappresentarlo.
Ieri mi sono vergognato. Non per me, sia chiaro. Ieri non ha perso Maurizio Macaluso. Abbiamo perso tutti. Tutti dovremmo avere a cuore il tema dell'omofobia. Tutti dovremmo batterci, perché è un tema che ci riguarda tutti. Quello che è capitato alle due ragazze di Castel San Giorgio, a Sara, ad Antonio, potrebbe accadere domani a vostro figlio, a vostro fratello o a un amico. Ieri abbiamo sprecato un'occasione per discutere, riflettere, confrontarci. Ma, evidentemente, di Sara e gli altri non fotte un cazzo a nessuno, nemmeno a quelli come loro, come me, come noi. Oggi provo vergogna e dolore".

 

A Macaluso arrivano le scuse dell'assessore sanvitese Andrea Spada che ha la delega al Welfare. Ma, ormai, la frittata (e la brutta figura) sono state fatte.


San Vito Lo Capo, parlate di tutto tranne che di LGBT

"Gentile Sig. Macaluso, 

è importante e necessario che io Le esprima il mio massimo dispiacere per quanto successo ieri sera (26 agosto).
Purtroppo una serie di situazioni, collegate al mio stato di salute, mi hanno impedito di essere presente e, mi creda, non mi è stato possibile delegare nessun altro della amministrazione poiché tutte le nostre partecipazioni ad eventi pubblici richiedono un buono scudo preparatorio in quanto è necessario conciliare la nostra attività politico-amministrativa con personali impegni di lavoro o altri, precedenti, impegni istituzionali; ciò non giustifica in ogni caso il totale fallimento dell’incontro.
Dal canto mio, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di San Vito Lo Capo, sin dal primo momento ho manifestato la totale disponibilità della amministrazione comunale di cui mi pregio di far parte, accogliendo in toto le richieste dell’unico referente locale della organizzazione “Scirocco Pride”, ovvero il Sig. Leonardo Sieli.
Ho mantenuto fede, in comunione con tutti gli altri colleghi di giunta, agli impegni presi prestando quel poco che abbiamo (locali e supporto logistico).
Appare evidente a mio avviso che non avrei avuto alcun motivo di boicottare una manifestazione in cui io stesso ho messo la firma e la faccia facendo di tutto per inserirla tra le trame del fitto programma a cui questa amministrazione lavora ogni anno con necessario anticipo e - in questo momento storico - con la necessaria cautela.
Il tema della Omo-bi-lesbo-transfobia incontra la sensibilità di questo Assessore e di questa Amministrazione nonché della Comunità sanvitese, da sempre aperta e pronta a dar spalla a chi subisce discriminazione ed ingiustizia.
Uscendo dal mio ruolo istituzionale adesso Le parlo da omosessuale.
Non sarà di certo necessario che io debba sottolinearLe quanto nella nostra realtà provinciale i temi sociali siano blandamente affrontati da tutte la compagini associazionistiche e politiche; vi è di tanto in tanto il “tentativo di voler credere in qualcosa”, un piccolo segnale, già importante, ma non sufficiente, poiché prima di pensare (come del caso) a manifestazioni pubbliche (sicuramente animate da profonda buonafede) è necessario “costruire” una base solida e sensibile sui temi per cui si deve lottare, “costruire” la consapevolezza di un percorso accanto anche a tutte quelle forze politiche che non tocchino più i temi sociali per mero rendiconto elettorale.
Concludo.
Lei, così come sottolinea nel suo post, non ha alcun mea culpa da cui affrancarsi e Le assicuro che lo stesso vale per me e per i colleghi con cui mi pregio di governare questo territorio. Nessuna colpa è da imputare al referente Sieli, spinto da grande voglia di fare e che è riuscito a coinvolgere sponsor locali e a rintracciare sensibilità vicine ai temi LGBTQ+. 
Mi riservo di invitarLa ad un incontro privato da concordare nelle prossime settimane per ribadirLe e, se del caso, approfondire quanto fin qui scritto".

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