Presunta corruzione a Favignana, tre indagati tornano liberi

La decisione del tribunale del riesame di Palermo

Presunta corruzione a Favignana, tre indagati tornano liberi

Il Tribunale del riesame di Palermo ha annullato le ordinanze di custodia cautelare che nelle scorse settimane aveva portato agli arresti la palermitana Elisabetta Bonsignore di 60 anni, Natale e Giovanni Onofrio Beltrallo, di 30 e 57 anni, rispettivamente di Campobello di Mazara e di Mazara del Vallo.

Per tutti le accuse contestate sono di corruzione e turbativa d’asta nell’ambito di un’inchiesta incentrata su un appalto gestito dalla Sea, società elettrica di Favignana, di cui Bonsignore era amministratrice, mentre gli altri due erano i responsabili del trasporto del carburante alla centrale termoelettrica dell’isola.

I giudici palermitani hanno dunque accolto il ricorso presentato dagli avvocati Massimo Motisi e Cinzia Calafiore, Roberto Tricoli, Daniela Noto e Luigi Miceli Tagliavia. Le motivazioni non sono ancora note: Giovanni Onofrio Beltrallo era in carcere, gli altri due ai domiciliari.

Gli imprenditori, secondo l’accusa, avrebbero ottenuto la commessa dalla Sea in cambio di soldi e regali alla Bonsignore. I ricorsi si sono basati sia sulla utilizzabilità delle intercettazioni che sulla sussistenza della corruzione, visto che le aziende sarebbero private, anche se gestivano un servizio pubblico.