Il M5S contro l'autonomia differenziata: "la secessione dei ricchi"

Questa sera a Paceco incontro confronto con l'ex presidente della Camera Roberto Fico

Il M5S contro l'autonomia differenziata:

«L’Autonomia differenziata è la “secessione dei ricchi”». Così, con «sintesi brutale ma efficace» la deputata regionale trapanese, Cristina Ciminnisi presenta l'incontro che si terrà questa sera con inizio alle ore 20.30, presso il Centro Diurno Comunale di Paceco, organizzato dal M5S, nell'ambito di un tour nazionale dei suoi leader.

Previsti gli interventi programmati di Roberto Fico, già presidente della Camera dei Deputati, di  Giovanni Scala, professore di Diritto Costituzionale all'Università di Palermo, di Liria Canzoneri, Segretaria Generale della CGIL Trapani. È molto probabile, però, che al confronto si aggiungano altre voci «per capire come la riforma fortemente voluta dal Governo Meloni inciderà su sanità, istruzione, servizi sociali, economia».

«Ogni regione - afferma l’on. Cristina Ciminnisi –. potrà determinare regolamentazioni diverse in molti ambiti della vita pubblica, con gravi ripercussioni negative soprattutto al sud».

La riforma dell’autonomia differenziata, disegno di legge presentato dal ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, della Lega, prevede per le Regioni la possibilità di trattenere parte del gettito fiscale sul proprio territorio, e di chiedere allo Stato competenza esclusiva su 23 materie di politiche pubbliche.

Il Ddl è stato aspramente criticato, oltre che da parti politiche, come il M5S, anche da parte di economisti e sociologi che ne contestano sia gli aspetti tecnici, sia i possibili effetti sociali che aumenteranno il divario tra nord e sud del Paese.

«La riforma – conclude Ciminnisi – assicurerà molti più finanziamenti alle regioni del Nord, che già dispongono di maggiori risorse rispetto a quelle del Sud, violando ogni principio etico e costituzionale di solidarietà nazionale e di perequazione fiscale. L’incontro di questa sera, è rivolto a quanti vorranno comprendere meglio le dinamiche di questa riforma che punta su un regionalismo spinto e asimmetrico che favorisce il settentrione e cambierà concretamente la vita quotidiana dei cittadini del meridione d’Italia, penalizzandoli».