Ciminnisi (M5S): "Il Governo Meloni vuole 'liquidare' i danni da peronospora con un milione di euro"

La deputata trapanese: "A Roma non hanno idea della crisi, ben più grave e strutturale, che sta vivendo il comparto"

Ciminnisi (M5S):

Un milione di euro per i danni causati dalla peronospora ai vigneti. È quanto intenderebbe stanziare il Governo Meloni per affrontare la peggiore crisi che la viticoltura della Sicilia Occidentale abbia mai vissuto. A Roma sembrano scientemente sottovalutare quanto emerge con evidenza dalle ripetute riunioni tra operatori del settore, amministrazioni comunali della provincia di Trapani, rappresentanti politici, per condividere proposte e possibili soluzioni su uno stato di crisi che va oltre i danni da peronospora.

L’annuncio del Governo Meloni per fronteggiare i danni della peronospora rasenta il ridicolo – commenta la deputata regionale trapanese Cristina Ciminnisi (M5S) –. Pare che il Governo abbia previsto… 1 milione di euro. Spero sia un errore di battitura e abbiano dimenticato qualche zero. In un territorio che vive di agricoltura, e di viticoltura in particolare, che oggi - lasciatemelo dire - non può neppure contare sul “paracadute” del reddito di cittadinanza, questa crisi è in una bomba sociale pronta ad esplodere”.

Lo diciamo ormai da settimane, dopo aver ascoltato produttori, rappresentanti delle cantine, vignaioli, imprese vinicole. La crisi congiunturale del comparto - ha affermato la deputata trapanese Cristina Ciminnisi - rischia di divenire sistemica e irreversibile, dopo che quest’anno abbiamo assistito al ciclo siccità, incendi, piogge e infine peronospora che causerà una perdita del 70% della produzione. A rischio parte rilevante del PIL della provincia di Trapani e, a causa della perdita del reddito, la tenuta sociale delle famiglie. Gran parte dei viticoltori vende il vino al di sotto del prezzo di produzione. Un trend, se non fermato, che porterà al fallimento di gran parte delle imprese”.

Il Governo Regionale – esorta la deputata trapanese - valuti con attenzione le proposte che vengono dagli operatori e dalle amministrazioni comunali. Ma bisogna fare presto, in modo da assicurare, già dalla produzione di quest’anno un sostegno alle imprese. È indispensabile andare oltre la distillazione di crisi, ossia la trasformazione del vino in eccesso in alcol destinato a scopi non alimentari. Misura che da sola non può bastare a sostenere il settore”.