«I segni di Venere»: a Erice una due giorni dedicata alle donne
Forse non esiste una figura più simbolica di Venere per raccontare la donna. Bella, probabilmente sia dentro che fuori, femmina elegante e politica intelligente, scelse di testa sua di seguire il cuore. Al netto di tanta mitologia, è una donna, chiamata a rappresentare le donne. Che di questi tempi non è che se la passino benissimo: se da un lato sono state ricacciate spesso a casa dalla pandemia, dall’altro hanno dovuto riscrivere i confini della vita quotidiana per riuscire a raggiungere tutto. In un mondo male addicted che le guarda ancora con sospetto e spesso le sistema su una poltrona soltanto quando non può farne a meno, le donne sgomitano ma reggono il passo. Per raccontarle, discutere delle diverse situazioni, riunirsi sotto un unico filo giallo -, nasce una manifestazione che anticipa la Festa della donna, ma chiama al confronto. Da Erice medievale (TP) guardata a vista dal Castello di Venere, si srotola I SEGNI DI VENERE, un progetto che candida la città a diventare annualmente sede di confronto, laboratorio di idee e fucina di talenti al femminile.
In questo strano 2021, si è pensato di organizzare un primo appuntamento in gran parte da remoto, in attesa di poterlo poi far svolgere in presenza. L’appuntamento è per domenica 7 marzo alle 11 nella sala consiliare del Palazzo municipale del borgo con I segni di Venere: festival dei talenti ideato da Maria Giambruno La Porta. Dopo la presentazione del progetto e il dibattito che vede la partecipazione, tra gli altri, del Ministro per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, sarà consegnato il premio Nel segno di Venere – che recupera uno storico riconoscimento della Venere d’Argento – a Solveig Cogliani, magistrato del Consiglio di Stato, pittrice, scrittrice, responsabile giuridica dell’associazione Vite senza Paure a sostegno delle donne vittime di abusi.
La giornata tenuta a battesimo da Maria Grazia Cucinotta – è contraddistinta dal colore giallo, un unico nastro solare contro discriminazioni e violenze sulle donne, metafora della voglia di farcela sempre e ad ogni costo. Da qui la proposta ad Erice, di adottare un nastro giallo per rappresentare il cammino di tutte le donne e le loro attese. Un nastro giallo da appendere ad ogni casa.
Domenica le donne si racconteranno in piazza. Domenica mattina nella piazza della cittadella storica le donne potranno presentarsi attraverso brevi registrazioni che verranno raccolte in un corner della piazza ispirata alla donna e addobbata con nastri gialli. I cammei saranno raccolti nel sito www.isegnidivenere.com, dove Il mosaico dei talenti ospiterà storie ed esperienze di donne, testimoni di bellezza che, punta a costituire un database rosa di Sicilia.
Domenica 7 marzo | ore 11 | aula consiliare di Erice e in diretta streaming sul sito del Comune di Erice, su www.isegnidivenere.com, e sui canali social I segni di Venere.
Saluto di Maria Grazia Cucinotta, in streaming dalla Cina.
Ore 11.30 Avvio del dibattito sul tema Le donne generatrici di economia con:
Elena Bonetti – Ministro per le Pari opportunità e la famiglia
Margherita Ferro consigliera di Parità per la Regione Siciliana
Marcella Cannariato – delegata regionale Fondazione Marisa Bellisario
Lilly Ferro Fazio amministratrice FAZIO casa vinicola in Erice
Daniela Toscano sindaco di Erice
Maria Giambruno La Porta – presidente Zonta Palermo Zyz
Modera: Tobia De Stefano, giornalista esperto di economia di LiberoQuotidiano
Ore 12.20 Premio Nel segno di Venere. La Venere d’Argento
Presentazione di Giordano Bruno Guerri
Premiazione di Solveig Cogliani, magistrato del Consiglio di Stato, pittrice, scrittrice, responsabile giuridica dell’associazione Vite senza Paure, a sostegno delle donne vittime di abusi. Dopo il tramonto il castello di Venere si illuminerà di giallo.
Lunedì 8 marzo
Il sito www.isegnidivenere.com (curato da Salvo Leo) si arricchirà di contributi tematici, brevi cammei video in cui le donne di Sicilia si racconteranno, ognuno con la sua storia di resistenza, forza e audacia in una regione che spesso si dimentica di loro. Ma non si piangeranno addosso: sarà una vetrina del fare che consentirà di divulgare le competenze e il potenziale delle donne di Sicilia. Obiettivo è realizzare un database dell’identità che raccolga il patrimonio immateriale e l’esperienza delle donne che con la loro azione e presenza, costituiscono il valore aggiunto della regione. Il sito si arricchirà anche della sezione La banca della memoria, spazio dedicato alle donne di tutti i tempi che, grazie al proprio impegno, hanno lasciato una traccia nella storia delle comunità in cui hanno vissuto.
Il manifesto della manifestazione è firmato da Angela Gallaro Goracci, docente all’Accademia di Belle arti di Siracusa, scenografa e pittrice, che ha voluto vestire il volto stilizzato della Venere Ericina, di un segno tribale da moderna combattente. Una pittura di solido impatto per riflettere sugli archetipi del linguaggio e del segno.