Covid, Asp Trapani: i prossimi cambiamenti negli ospedali del territorio
In vista di un possibile “ritorno alla normalità”, il commissario dell’Asp di Trapani, Paolo Zappalà, traccia una mappa di quanto è stato programmato per i presidi ospedalieri della provincia, includendo anche i centri di vaccinazione, con un accenno allo stato di attuazione della campagna vaccinale.
La comunicazione è contenuta in una lettera di risposta ad alcune perplessità sollevate nei giorni scorsi dal Consiglio comunale di Marsala.
In merito alle vaccinazioni, intanto, giovedì scorso “abbiamo registrato il risultato migliore dall’inizio della campagna, con 5.518 vaccini somministrati” comunica Zappalà, ribadendo “l’obiettivo di somministrare 4.400 vaccini al giorno, con l’apertura e l’avvio in questa settimana di quattro ulteriori centri vaccinali nella provincia (Alcamo, Partanna, Isole Egadi e Pantelleria)”.
“Per contrastare l’emergenza pandemica, – scrive il commissario – l’Azienda sanitaria provinciale di Trapani ha realizzato percorsi assistenziali, Covid e no Covid, organizzati secondo criteri di intensità di cura (terapia intensiva, sub intensiva, isolamento ordinario, RSA Covid, Covid Hotel), che hanno coinvolto, modificandone gli assetti organizzativi preesistenti, tutti i presidi ospedalieri della provincia, non solo il Presidio Paolo Borsellino di Marsala”.
“Solo se si osserva la rete di servizi in un’ottica unitaria e di percorsi trasversali ai vari presidi ospedalieri – continua – si riesce a comprendere il funzionamento complessivo che ha garantito l’assistenza ad oltre 980 malati Covid, provenienti anche da fuori provincia”.
La riconversione parziale del presidio ospedaliero “Paolo Borsellino” di Marsala, con la creazione di 126 posti letto Covid, di cui 36 di terapia intensiva, rientra pertanto in un disegno generale di riorganizzazione che riguarda anche gli altri presidi ospedalieri provinciali.
A Mazara del Vallo sono stati realizzati 30 posti letto Covid e a Salemi 15 posti di Rsa Covid, in “reparti che creano non poche difficoltà logistiche e di percorsi all’interno dei rispettivi presidi ma che saranno restituiti alle precedenti attività solo al termine dell’emergenza pandemica”.
Anche i presidi ospedalieri di Trapani, Castelvetrano ed Alcamo, che non ospitano reparti Covid, “stanno dando il loro contributo in termini di risorse professionali, con reparti trasferiti e/o accorpati, ad esempio Pneumologia di Trapani trasferita temporaneamente a Marsala, le Cardiologie e le Anestesiologie di tutti i presidi fortemente ridimensionate per dare supporto ai reparti Covid”.
“Si tratta di misure organizzative che hanno generato non pochi malcontenti nei rispettivi territori ma sono state necessarie; – continua il commissario dell’Asp – sono contento per quanto è stato fatto e sono grato a tutti gli operatori dell’Asp che hanno saputo dimostrare un alto senso di appartenenza all’Azienda e la capacità di agire sinergicamente, senza distinzioni tra ospedali e territori, spostandosi in luoghi di lavoro differenti da quelli abituali e sopportando carichi di lavoro stressanti. Sono particolarmente contento del fatto che siamo riusciti, a Marsala, a Mazara del Vallo e a Salemi, assumendocene le rilevanti responsabilità connesse, a non convertire in Covid interi ospedali, lasciando, ad esempio, a Marsala percorsi puliti per molte specialità medico chirurgiche, il Punto nascita, l’Emodialisi, la Diagnostica radiologica e il Pronto soccorso. Siamo infatti riusciti, contrariamente alla prima ondata Covid, a realizzare reparti Covid all’interno di ospedali funzionanti anche per patologie non Covid. Lo abbiamo fatto anche per assolvere al mandato regionale che ci aveva chiesto di garantire, laddove possibile, prestazioni Covid e non Covid”.
L’Amministrazione dell’Asp ribadisce poi che l’Ospedale di Marsala, come del resto tutti gli altri Presidi, tornerà al proprio originario assetto organizzativo al termine della fase emergenziale.
“In particolare, segnalo che nella fase attuale la curva epidemica sta mostrando segni di netto miglioramento sul territorio provinciale, osservandosi nelle ultime settimane una lenta ma graduale riduzione dei contagi e del numero di ricoverati Covid. Se si conferma questo trend di miglioramento, abbiamo programmato un percorso graduale di ritorno alla normalità in tutti i presidi ospedalieri provinciali”.
“Per quanto riguarda il Presidio ospedaliero di Marsala abbiamo programmato, dal prossimo 10 giugno, di ridurre i posti letto Covid, accorpando quelli di sub intensiva con quelli di isolamento ordinario in un unico reparto in modo da destinare un intero reparto alle patologie non Covid, con 20 posti letto indistinti (medici e chirurgici). Le discipline non Covid trasferite temporaneamente da Marsala ad altri presidi ospedalieri garantiscono prestazioni e cure a tutti i cittadini, compresi quelli residenti a Marsala. A mio avviso è opportuno sottolineare che le prestazioni sono comunque garantite anche se, in questa fase, occorre per alcune di esse recarsi a Trapani o a Mazara del Vallo”.
“Per quanto riguarda le liste di attesa determinatesi a seguito dell’epidemia Covid, fenomeno che purtroppo riguarda l’intero Sistema Sanitario Nazionale, l’Azienda – precisa Zappalà – ha predisposto un piano di recupero delle liste di attesa che si incentra su tre livelli assistenziali: interventi chirurgici, prestazioni ambulatoriali ospedaliere, prestazioni ambulatoriali territoriali”.
“Il piano, formalmente deliberato (delibere n. 133 dell’8 febbraio 2021 e n. 484 del 13 maggio 2021), declina obiettivi prestazionali per specialità medico-chirurgiche, specificatamente per ogni distretto sanitario e per ogni presidio ospedaliero. Per finanziare tale piano, la Regione Siciliana ha messo a disposizione dell’Azienda, circa 2 milioni di euro che saranno impiegati per raggiungere gli obiettivi prefissati entro il 31 dicembre 2021. Gli effetti di tale programma – aggiunge – si stanno già producendo e si vedranno concretamente nelle prossime settimane”.
Per quanto riguarda l’asserito trasferimento di strumentazione dal presidio ospedaliero “Paolo Borsellino”, il commissario dell’Asp precisa che è stato trasferito temporaneamente un carrello con colonna chirurgica per consentire all’Urologia di Marsala di operare nelle sale operatorie di Mazara del Vallo (prestazioni rese soprattutto ai pazienti di Marsala), e il microscopio operatorio necessario per un intervento ortopedico a Trapani che sarà ricollocato in queste ore a Marsala. Tali strumentazioni sono state assegnate al presidio ospedaliero di Marsala e pertanto saranno pienamente operative in tale presidio al termine della fase emergenziale, quando tornerà l’attività chirurgica. Tengo solo a sottolineare che il trasferimento e la condivisione di attrezzature tra i vari presidi ospedalieri rispondono ad una logica di efficienza ed economicità gestionale, non essendo ipotizzabile l’acquisizione di nuovi strumenti quando in Azienda ce ne sono altri idonei, disponibili e non utilizzati”.
Per quanto riguarda invece la realizzazione del padiglione per le malattie infettivologiche, “mi limito ad evidenziare la lungimiranza della Regione siciliana – scrive – che, superando l’iniziale programmazione del luglio 2020 che prevedeva a Marsala 16 posti di Terapia intensiva Covid (6 già esistenti) e 6 posti di sub intensiva Covid, ha fatto proprio, lo scorso mese di dicembre, uno studio di fattibilità elaborato dall’Asp per la costruzione di un padiglione tecnologicamente all’avanguardia in grado di garantire in tempi di pandemia cure altamente specialistiche per le malattie infettivologiche, in un contesto di rigida separazione ma di collegamento strutturale ad un ospedale pienamente attivo”.
Il padiglione che la Regione ha progettato e sta realizzando a Marsala consentirà in “tempi ordinari” di ospitare i reparti di Malattie Infettive e di Pneumologia previsti dalla Rete ospedaliera provinciale, assicurando cure in un contesto tecnologicamente all’avanguardia, con requisiti strutturali, impiantistici e tecnologici che oggi non sono presenti all’interno dell’ospedale e che quindi, senza il padiglione, andrebbero garantiti riconvertendo un reparto dell’attuale ospedale con investimenti ingenti. “A mio avviso – conclude – è quindi indubbio e molteplice il valore strategico per la rete sanitaria provinciale e regionale di questa opera il cui progetto esecutivo è stato approvato dal Soggetto Attuatore regionale.