Proseguono le perquisizioni a Campobello di Mazara

Gli investigatori alla ricerca dei segreti del boss

Proseguono le perquisizioni a Campobello di Mazara

Proseguono le perquisizioni a Campobello di Mazara. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire la rete dei fiancheggiatori che in questi anni hanno favorito la latitanza del boss Matteo Messina Denaro. 

Dopo il ritrovamento dei tre covi e la perquisizione dell'abitazione della madre di Andrea Bonafede, l'uomo che ha prestato la sua identità all'ormai ex superlatitante, i carabinieri del comando provinciale di Trapani hanno passato al setaccio altri tre immobili. 

I militari dell'Arma sono andati a casa dell'avvocato settantasettenne Antonio Messina, in via Selinunte a Castelvetrano, che insiste proprio di fronte la casa del fratello del boss, Salvatore Messina Denaro. 

Perquisita anche la residenza estivsa del legale, a Torretta Granitola, nei pressi della sede dello Ias Cnr e un immobile in via Galileo Galilei a Campobello di Mazara. 

Messina, ex avvocato radiato dall'ordine professionale, è un nome noto alle cronache giudiziarie. Negli annni '90 fu condannato per traffico di droga assieme ai pezzi grossi di Cosa Nostra, Nunzio Spezia e Franco Luppino e l'ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccarino che, per conto dei servizi segreti intrattenne una corrispondenza con Messina Denaro utilizzando il nome Svetonio. 

Messina venne anche accusato, dai collaboratori di giustizia Rosario Spatola e Vincenzo Calcara, di essere stato il mandante dell'omicidio del giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto, ma venne assolto da quest'accusa. 

Nel 2019 venne intercettato mentre parlava al telefono con Giuseppe Fidanzati, uno dei figli del boss dell'Acquasanta Gaetano, oggi deceduto. 

I due facevano riferimento ad un "ragazzo" di Castelvetrano, identificato in Francesco Guttadauro, nipote di Matteo Messina Denaro, che era stato arrestato. In particolare Fidanzati ricordava un incontro avvenuto alla stazione di Trapani con "Iddu" che si era fatto accompagnare a bordo di una Mercedes da un certo "Mimmu". Non è mai stato chiarito se "Iddu" fosse riferito a Guttadauro o, come invece sospettano gli investigatori, all’allora super latitante Messina Denaro. 

Nel giugno di due anni fa Antonio Messina fu assolto dall’accusa di traffico internazionale di stupefacenti nell’ambito dell’inchiesta "Eden 3"  che portò alla luce un maxi traffico di hashish sulla rotta Marocco-Spagna-Italia che sarebbe stato gestito proprio da Matteo Messina Denaro.