Scoperta officina abusiva a Calatafimi Segesta, il titolare percepiva indebitamente il reddito di cittadinanza

Scoperta officina abusiva a Calatafimi Segesta, il titolare percepiva indebitamente il reddito di cittadinanza

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trapani hanno denunciato un uomo che beneficiava del reddito di cittadinanza pur continuando a svolgere, in maniera del tutto abusiva, l’attività di manutenzione e riparazione di autoveicoli. L’attività ispettiva eseguita dai militari dalla Tenenza di Alcamo trae origine da uno dei servizi di controllo del territorio, durante il quale i finanzieri hanno individuato una proprietà immersa nelle campagne di Calatafimi Segesta,  interamente adibita ad autofficina. I successivi servizi di osservazione e controllo hanno permesso anche di rilevare la presenza all’interno della strruttura e nelle immediate adiacenze, di diverse autovetture.  Dall’escussione del titolare dell’autoricambi presso il quale il meccanico abusivo si riforniva, è emerso che quest’ultimo era solito acquistare, con cadenza quasi settimanale. I finanzieri hanno anche ascoltato i proprietari dei veicoli che hanno confermato che l'uomo svolgeva lavori di riparazione e manutenzione di veicoli. Per il meccanico abusivo sono scattate sanzioni amministrative che vanno dai 5.000 a 15.000 euro
per aver svolto l’attività di autoriparatore in assenza delle necessarie autorizzazioni e comunicazioni come previsto dalla normativa di settore e da 1000 a 8000 euro per non aver istituito e tenuto i libri e i registri obbligatori. I militari delle Fiamme Gialle hanno anche proceduto al sequestro amministrativo di tutte le attrezzature da lavoro. Ulteriori e più mirati accertamenti, effettuati nei confronti dell'uomo, hanno permesso di scoprire poi che lo stesso, dal mese di novembre dello scorso anno percepiva indebitamente, nella misura di
500 euro mensili, il “reddito di cittadinanza”, avendo attestato falsamente nella domanda di ammissione al beneficio, di essere “non occupato” pur conseguendo redditi da lavoro autonomo derivanti dall’esercizio abusivo dell’attività di meccanico. Per il meccanico è scattata dunque la denuncia all'Autorità Giudiziaria 
e la sua posizione è stata segnalata all’INPS per la sospensione e revoca del beneficio, unitamente al recupero delle somme indebitamente percepite, ad oggi pari a 6.000 euro.