Inchiesta sui fondi per la formazione professionale: Riesame annulla le misure cautelari per Mario Castelli

Inchiesta sui fondi per la formazione professionale: Riesame annulla le misure cautelari per Mario Castelli

Ancora novità nell’inchiesta sui presunti illeciti nella gestione dei fondi per la formazione professionale in Sicilia. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha accolto il ricorso dell’avvocato Fabio Sammartano, annullando le misure cautelari a carico di Mario Castelli, presidente dell’impresa sociale IRES di Palermo. Il divieto di dimora per Castelli nelle province di Trapani e Palermo, imposto dal giudice per le indagini preliminari di Trapani il 3 giugno scorso e attuato il 17 ottobre, è stato dunque revocato.

L’inchiesta è portata avanti dalla Procura Europea di Palermo, che accusa Castelli di essere consapevole dell’origine illecita di un totale di 50.542,38 euro. Tra queste somme, 11.000 euro sarebbero stati trasferiti sul conto personale di Castelli il 23 febbraio 2022. Tuttavia, secondo la difesa, rappresentata dall’avvocato Fabio Sammartano, tali transazioni troverebbero giustificazione in un accordo di partnership tra IRES e CESIFOP, un altro ente di formazione anch’esso sotto inchiesta.

L’Accordo di Partnership tra IRES e CESIFOP

Sammartano ha prodotto in tribunale l’accordo di collaborazione tra le due associazioni, datato 15 luglio 2020. Questo documento – sottoscritto dai legali rappresentanti di entrambi gli enti – descrive i rapporti economici fra IRES e CESIFOP. Secondo la difesa, l’IRES avrebbe erogato un prestito al CESIFOP per ragioni di garanzia finanziaria, somme che sarebbero poi rientrate nel conto di Mario Castelli a titolo di restituzione. La difesa sottolinea come questi movimenti fossero destinati a coprire contributi e altre spese dell’ente, incluso il pagamento di debiti contributivi di IRES.

Il Riesame, esaminando la documentazione, ha accolto questa linea interpretativa, riconoscendo che Castelli ha impiegato risorse personali per sostenere l’IRES, non solo per il beneficio dei giovani corsisti ma anche per garantire continuità occupazionale ai docenti, spesso in attesa di retribuzione dall’assessorato regionale competente.

Indagini ancora in corso

Mentre il Tribunale del Riesame ha dunque annullato le misure cautelari, l’inchiesta non è chiusa. Proseguono le attività investigative del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Trapani. Il procuratore europeo di Palermo, responsabile dell’indagine, è atteso a definire ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.