La vicenda della discoteca al Villino Nasi approda al Tar

La vicenda della discoteca al Villino Nasi approda al Tar

La vicenda è esplosa la scorsa estate, quando su sollecitazione dell'attuale commissario straordinario del Libero Consorzio di Trapani, Raimondo Cerami, titolare dell'area dove sorge il Villino Nasi, la Soprintendenza ai beni culturali di Trapani dispose la revoca delle autorizzazioni per spettacoli e momenti di intrattenimento musicale al ristobar situato nel giardino appena all'ingresso dell'area.

I gestori del locale, che insiste all'interno della vecchia casa dell'ex ministro del regno d'Italia, nell'immediatezza del provvedimento, avevano fatto ricorso alla sovrintendenza ma senza ricevere alcun riscontro positivo.

Sono ritornati quindi alla carica con un sollecito, inviato circa un mese fa, ma senza ottenere risposta anche in questo caso. Per questo motivo hanno deciso di procedere col ricorso nei termini, facendo presente che le manifestazioni che venivano effettuate in quell'area erano di tenore inferiore rispetto a quelle tenute in siti archeologici di maggiore importanza.

Il riferimento ovviamente è a Segesta e Selinunte dove, in estate, si sono tenuti concerti e sono state organizzate serate da discoteca con migliaia di persone. 

La società BBQ, che gestisce  il Villino Nasi, chiede il risarcimento dei danni per essere stata costretta a sospendere l'attività di intrattenimento musicale dopo l'interdizione ad opera dell'ordinanza della soprintendenza.

La società sarebbe in grado di dimostrare che era in possesso dell'autorizzazione a svolgere intrattenimento musicale. Autorizzazione concessa dal SUAP e riguardante sia spettacoli dal vivo che con musica preregistrata.

Il Libero Consorzio ha deciso comunque di resistere in giudizio al ricorso presentato al TAR dalla società BBQ ed ha incaricato l'avvocato Maria Stella Porretto di rappresentarlo.