Rinvenuto a Marausa relitto di antica nave oneraria

Rinvenuto a Marausa relitto di antica nave oneraria

Un'antica nave oneraria è stata individuata nel mare di Marausa, ad una distanza di circa 60 metri dalla costa. È la seconda imbarcazione adibita a trasporti commerciali scoperta in questi fondali del Trapanese, dopo il ritrovamento della nave romana avvenuto nel 1999.

Il "nuovo" relitto è stato localizzato dal gruppo di intervento subacqueo della Soprintendenza del Mare, con il supporto di un battello della Capitaneria di Porto di Trapani, dopo la segnalazione di un dipendente del Ministero della Difesa del 37° Stormo Trapani-Birgi, Francesco Brascia, riguardante l'evidente presenza di un relitto con anfore.

Nel corso dell'immerisione, "è risultata subito visibile una porzione di circa dieci metri di un relitto sostenuto da un costone di sabbia, posizionato parallelamente alla costa" è descritto in una nota diffusa oggi dall'Assessorato regionale ai Beni culturali, con la precisazione che "Proprio tra la sabbia sono stati individuati innumerevoli frammenti di anfore e la Sopmare ha già prelevato tre reperti per le necessarie indagini diagnostiche: di questi, uno presenta sull'orlo un’iscrizione, l'altro sotto il collo porta incise due lettere A e F e il terzo è una porzione di anfora contrassegnata da un’incisione che ricorda una torre".

Il gruppo operativo ha effettuato la geolocalizzazione con il sistema GPS e realizzato la necessaria documentazione video-fotografica, mentre è stata segnalata alla Capitaneria di Porto la necessità di interdire l’area che verrà delimitata per ulteriori indagini, al fine di mettere un vincolo.

“I reperti prelevati dalla nave di Marausa, orli di anfora africana, sono attestabili alla tarda età imperiale - dichiara la Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni – proseguiremo adesso le ricerche di questo relitto di cui si vede parte del fasciame e alcune ordinate, oltre numerosi frammenti di anfora. Le anfore - continua Valeria Li Vigni - venivano utilizzate per il trasporto di derrate alimentari; ciò confermerebbe la presenza di un emporium, come aveva già ipotizzato Sebastiano Tusa al momento della scoperta del primo relitto di Marausa, recuperato a 500 metri di distanza ed oggi esposto al Baglio Anselmi di Marsala” .

“Marausa si conferma un importante luogo di approdo - sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà - proprio come ipotizzato da Sebastiano Tusa. Questo secondo rinvenimento, che rafforza la teoria dell’esistenza nell’area di un emporium, conferma l’interesse dell'assessorato ad approfondire le indagini su uno specchio d’acqua che ci ha già restituito una delle più interessanti navi onerarie romane di età tardo antica che è stata recuperata, restaurata e musealizzata secondo una modalità che ha trovato in Sebastiano Tusa un fermo sostenitore. Sono certo che le indagini che la Sopmare avvierà ci daranno conferma di questa ipotesi che, rafforzata da questo secondo rinvenimento, ci stimola a proseguire nell’attività di ricerca, tutela e valorizzazione del nostro patrimonio sommerso".

Rinvenuto a Marausa relitto di antica nave oneraria

Rinvenuto a Marausa relitto di antica nave oneraria